07/12/2023 - Nella tranquillità delle montagne trentine, lontano dal frastuono della città, l'architetto Andrea Dal Negro ha progettato per i suoi genitori Casa Credai, un'abitazione che incarna il sogno di una coppia che, dopo una vita cittadina, ha deciso di intraprendere un nuovo capitolo di vita a due passi dal bosco. Con quattro fedeli amici a quattro zampe al seguito e un orto rigoglioso, la nuova casa è una celebrazione della vita semplice e del legame indissolubile con l'ambiente circostante.
L'architettura di Casa Credai è stata concepita per abbracciare il paesaggio montano e si rivolge alle maestose Dolomiti del Brenta. Grandi vetrate dominano la facciata, permettendo alla luce del giorno di fluire copiosamente all'interno degli spazi. Orientamenti, materiali, tecniche di costruzione e impianti tecnologici mirano a un concetto di sostenibilità, che punta a minimizzare l’impatto ambientale e a sfruttare le risorse naturali. Il concetto di fondo è rappresentato dalla visione delle dinamiche di vita come un’unica entità, dove gli ambienti diurni, notturni e lavorativi si fondono e coesistono tanto in spazi ampi e luminosi quanto intimi e privati, dialogando direttamente con la natura e privilegiando l’illuminazione e un’areazione naturale.
Il volume, a 1000 metri sopra il livello del mare alle pendici del monte Roen in Trentino, ha un’esposizione ottimale ai raggi solari e una vista panoramica verso valle.
Il volume superiore dell’edificio si suddivide in tre volumi più piccoli che danno ritmo giocando con diverse inclinazioni sia del tetto sia della facciata e movimentano la struttura regolare della pianta.
La loro inclinazione si sovrappone a tratti con la silhouette della cresta delle cime montane antistanti: l’andamento del sole muta la percezione architettonica durante l’arco della giornata che, attraverso luci e ombre, sottolinea e talvolta sfuma le sue linee rendendo il dialogo tra costruito e natura mutevole, quasi in divenire.
Questi volumi sono completati da ampie logge vetrate e spioventi che, oltre all’importante ruolo nella termoregolazione naturale dell’edificio, svolgono anche l’importante funzione di far permeare la natura all’interno dell’edificio, favorendo scorci e viste verso l’esterno in diversi punti della casa, mantenendo costante il contatto visivo con la natura.
“I volumi architettonici vengono fortemente percepiti anche all’interno, indirizzando le viste verso il panorama e proiettando la luce negli spazi interni dai toni caldi, creando un costante dialogo tra natura e architettura” – Andrea Dal Negro
Il cuore della casa è stato progettato come un ambiente unico, ampio e luminoso. Il piano terra è caratterizzato da un’estesa zona giorno a doppia altezza nella parte del volume centrale, dominata da un camino attorno al quale trovano spazio il salotto, la cucina con un’isola in pietra naturale e uno studiolo.
Una grande vetrata apribile sul giardino consente alla natura di dialogare con la superficie interna, creando uno spazio fluido in cui i confini tra edificio e natura si dissolvono.
Il secondo piano è collegato tramite una scala aperta e si divide in tre zone che rispecchiano i tre volumi architettonici; il volume centrale a doppia altezza è composto da una biblioteca e uno studio che si affacciano direttamente sulla zona giorno al piano terra, collegando visivamente e unendo spazialmente i due piani, facilitando l’ingresso di luce naturale.
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