28/05/2024 - L'intervento operato dallo studio Modul 28 nel contesto della chiesa fortificata di Curciu a Sibiu, in Romania, ha previsto due tipi di approccio architettonico: in primo luogo quello incentrato sulla conservazione del patrimonio esistente, mantenendo il valore storico dell'insieme degli edifici annessi e migliorando le qualità architettoniche dello spazio con l'obiettivo di raggiungere un livello di comfort adeguato alle esigenze contemporanee, senza trascurare la sostanza storica; in secondo luogo, quello basato sull'installazione, con una propria autonomia, di un annesso che comprende un padiglione con struttura in legno e una scala esterna, che completano la composizione dell'insieme, ma la cui tipologia è diversa dallo stile organico dell'edificio medievale.
Attraverso l'intervento di restauro, si vuole mantenere intatta la configurazione volumetrica, evidenziando al contempo le fasi costruttive attraverso trattamenti differenziati, e, soprattutto, sottolineare con precisione le aree che testimoniano le componenti storiche, segnalandole sotto la direzione di un operatore esperto, sostenuto dagli studi di architettura.
Attraverso l'opera architettonica, si vuole presentare una corretta tipologia di intervento nel contesto di un sito medievale, in accordo con la teoria contemporanea del restauro.
Così, la struttura a padiglione proposta funziona come un'aggiunta per completare l'interezza del fronte, la cui partizione ortogonale contrasta con le piante organiche degli edifici esistenti. L'immagine rigida del prospetto verso l'interno del muro di fortificazione è completata da due volumi dall'estetica frammentaria, che incorniciano l'edificio principale e ne contrastano il carattere spoglio attraverso la loro espressività strutturale e il loro carattere temporaneo.
“Riteniamo che la conversione funzionale degli spazi sia un passo verso la loro reintegrazione nella comunità” spiegano i progettisti. “Per comprendere il filo narrativo dell'intervento a Curciu, è necessario spiegare brevemente il nostro metodo di approccio. Esso si basa su un processo naturale: ‘leggere’ e comprendere il contesto esistente, individuare le caratteristiche di pregio e considerare la componente che apporta individualità al progetto. Prendiamo, quindi, decisioni in merito a quali inserimenti si integreranno perfettamente nel contesto e quali saranno evidenziati per contrasto. Al di là delle componenti decorative, il valore storico risiede anche nel tipo di spazio e nel suo volume. Sono aspetti che miriamo a preservare, influenzando direttamente il secondo approccio: migliorare la qualità dello spazio attraverso tecniche non invasive.
In risposta alla nuova esigenza di spazi complementari, la nostra proposta è una struttura a padiglione in legno, perfettamente integrata con il fronte esistente. Pur inserendosi nel contesto, si distingue per contrasto. Combinando una struttura ortogonale con dimensioni precise e un prospetto non rigido che rivela gli elementi che compongono la costruzione, con l'austerità caratteristica dell'architettura medievale in muratura, il risultato rivitalizza dinamicamente lo spazio del cortile attraverso soluzioni architettoniche.
L’esito è una composizione che comprende sia costruzioni di valore storico sia elementi di nuova architettura, posti in contrasto tra loro. La rigenerazione dell'insieme avviene attraverso strumenti architettonici e la risposta alle esigenze spaziali dettate dalla nuova funzione può facilitare il reinserimento dell'insieme nella vita economica, sociale e culturale dell'area”.
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