05/06/2024 - L'alfabeto di Living Divani continua ad ampliarsi con lampade e sedute inedite nate dalla matita di Marco Lavit, Piero Lissoni, Mist-o, David Lopez Quincoces, Lanzavecchia + Wai e Leonardo Talarico. Leggeri ed essenziali, i nuovi arredi Living Divani si articolano in forme, curve e segni diversi che si amalgamano a pezzi già a catalogo, seguendo il fil rouge del brand comasco.
Ad-astra è la lampada firmata Marco Lavit: energia che dai fili sfocia in una sfera luminosa per portare la luce quando il sole va progressivamente scomparendo.
La struttura che regge la materia luminosa appare come uno stelo sottile per dare un’impressione di estrema leggerezza, permettendo di contemplarla come un fenomeno celeste effimero.
“La tecnica della tornitura dal pieno della materia - spiega Marco Lavit - permette di sviluppare con maestria gli snodi ed i fissaggi tra i vari componenti della lampada, come lo stelo e gli appoggi a terra, mettendone in luce la finezza e la sofisticata artigianalità.” Balestro 24 è una seduta concepita primordialmente da Piero Lissoni nel 1995, ora ripensata e plasmata per essere introdotta come oggetto dinamico e contemporaneo senza rinunciare alla funzionalità.
Un concetto basato sulla semplicità degli elementi, dove la base fine e leggera è sormontata da una cuscinatura morbida e accogliente.
“Balestro - racconta il designer - è nato un sacco di anni fa, intorno agli anni 90, ma poi si era fermato. Nel 2024 con il cambio delle tecnologie e anche un po’ delle dimensioni, arriva Balestro 24, nato intorno all’idea di tornare a parlare di un’eleganza irriverente”.
Piero Lissoni disegna anche Echoo un imbottito la cui scocca abbraccia l’intero divano fino a contenerlo, involvendo al suo interno anche i cuscini per creare un armonioso ensemble, presentandosi come l’invito per eccellenza alla convivialità e all’unione.
“Echoo - spiega Lissoni - è un divano, tra virgolette, un pochino classico, ma ha un elemento un pochino dirompente: è bassissimo e, in alcuni casi, un lato del divano si piega. Echoo è come l’eco che rimanda una distorsione. Non è dritto ma si piega ad un certo punto, è questo il suo bello: è nato dritto ma poi è stato distorto”.
La poltrona Kasumi di Mist-o nasce come un oggetto in grado di evocare la natura e lo spazio aperto. Il nome indica quel fenomeno atmosferico all’alba per il quale il bagliore filtra attraverso la nebbia e la foschia. Kasumi trasmette un senso di leggerezza e naturalezza attraverso una struttura in legno, dalla silhouette nitida e pulita, composta da pochi elementi progettati per conferire al prodotto un carattere misurato ma distintivo.
“Per esaltare la bellezza del legno senza rinunciare alla delicatezza delle forme - racconta Mist-o - abbiamo collegato i due fianchi con una minima struttura in acciaio integrata nelle gambe di legno, che contribuisce ulteriormente a enfatizzare l'aspetto iconico complessivo”.
Disegnato da David Lopez Quincoces, Lorentz è l'arredo Living Divani che ricorda una nuvola sospesa nell’aria. Una base apparentemente a mezz’aria sostiene morbidi cuscini. I suoi braccioli intervallano di tanto in tanto la seduta, proponendosi come il sostegno geometrico perfetto per ogni tipo di comfort. La sua versatilità permette composizioni differenti che assecondano lo spazio, risaltando gli ambienti e ottimizzandoli.
“Lorentz - afferma David Lopez Quincoces - è un divano che si basa sul concetto di componibilità. È leggero, sembra che abbia facoltà di galleggiare nell'aria e può considerarsi un fratello di Kasbah”.Lanzavecchia e Wal disegnano Pebble Stool, la collezione di sgabelli sorretti da gambe sottili e affusolate come giunchi, slanciate a sorreggere sagome organiche come sassi lacustri, di quelli in grado di rimbalzare sfiorando appena la superficie dell’acqua.
Con tre altezze e tre larghezze, Pebble Stool completa la collezione dei tavolini e del vanity/scrittoio, espandendone ulteriormente la famiglia.
“La differente ampiezza e la forma simmetrica o asimmetrica dello schienale - descrivono i designer - generano tre modelli che, se idealmente alternati, ricordano il ritmo creato dal susseguirsi delle note di uno spartito” .
Leonardo Talarico firma Segno, un porta ombrelli essenziale nella forma e nella struttura, composto da un unico tratto che disegna l’oggetto a livello concettuale, sottraendo la materia. Una base rotonda si propone come punto di partenza per una linea curva e morbida nella sua sagoma pronta ad abbracciare e contenere.
“Una linea che traccia un percorso, un segno grafico che disegna un prodotto” - così Leonardo Talarico racconta il complemento d'arredo.
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