10/06/2024 - Flaviano Capriotti Architetti ha firmato l’ampliamento del Campus della Franklin University Switzerland a Sorengo (Lugano) disegnando la nuova ala del Campus che ospita funzioni differenti: 29 unità abitative, spazi educativi, aule multifunzione, area fitness e parcheggi sotterranei.
L’approccio olistico alla conoscenza che caratterizza la mission della Franklin University Switzerland, istituzione d’eccellenza fondata nel 1969 e ispirata al modello americano, è stato interpretato e tradotto dallo studio milanese in un’architettura permeabile e in relazione con il contesto urbano, dove già la facciata assume una forte valenza narrativa, rendendo omaggio al simbolo del sapere: il libro.
La nuova ala del Campus, capace di tracciare un nuovo landmark evocativo e distintivo, si caratterizza per due blocchi architettonici distinti che creano spazi indipendenti, ma interconnessi, messi in relazione unicamente da viste prospettiche, dove il primo volume, destinato agli spazi comuni e a quelli educativi, si caratterizza come un corpo luminoso dal profilo organico e sinuoso, mentre il secondo, massivo e introverso, accoglie le residenze universitarie.
I volumi in vetro dichiarano con la loro stessa forma, inclusiva e avvolgente, la volontà di diventare un riferimento per la comunità studentesca, accogliendo all’interno aule, lo Student’s Center - un vero e proprio ambiente per studio, ricerca e socializzazione - oltre a uffici didattici e a una sala multifunzionale. Grazie all’utilizzo di un materiale come l’U-glass, satinato e semi trasparente, le superfici riescono a enfatizzare il rapporto tra interno ed esterno, facendo percepire con discrezione gli spazi, come un invito alla scoperta e all’incontro. Partendo dalla strada i due volumi in vetro si incontrano nella corte centrale, giardino mediterraneo terrazzato, dove prende forma l’auditorium all’aperto, luogo d’incontro in stretta relazione con le funzioni che lo circondano e pensato anche per ospitare eventi e mostre.
Sostenuto dal volume in U-glass, il blocco residenziale si estende su quattro livelli e ha un carattere più privato e introverso, ponendosi in relazione con il contesto urbano attraverso un fronte strada compatto. Le superfici, in cemento armato pigmentato gettato in casseforme sagomate, richiamano il colore e le texture del paesaggio, incorniciato dalle Alpi Ticinesi e dal lago di Lugano.
La facciata risulta forata da finestre uguali, scalate saltuariamente in dimensione, ma disposte in maniera rigida secondo una griglia. La trama, lineare e continua, è allusiva della stratificazione delle pagine di un libro, emblema di cultura e comunicazione, che trasforma la facciata in elemento fortemente simbolico e capace di distinguersi nel paesaggio alpino circostante.
Il volume residenziale si collega a quelli precedentemente edificati sul lotto andando a ricomporre la corte a C originaria, la cui distribuzione è affidata a ballatoi aperti che si affacciano sul giardino privato interno. Una scalinata all’aperto taglia longitudinalmente il lotto collegando la via Ponte Tresa al percorso storico di via San Grato, costeggiando la corte verde, mentre due piani interrati di parcheggio completano l’intero progetto.
Il progetto degli interni ha un carattere fresco e giovane nelle zone residenziali e maggiormente frequentate dagli studenti mentre è declinato più formalmente nelle aree più istituzionali.
Lo studio Flaviano Capriotti Architetti ha realizzato il progetto di interior design sia delle aree pubbliche sia delle residenze.
Nel progetto dello studio Flaviano Capriotti Architetti i temi dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale hanno assunto un’importanza centrale: la necessità di ombreggiare il volume cilindrico vetrato ha generato un sistema virtuoso che protegge dal sole e produce energia. La facciata curva è rivestita da un sistema orientabile di lamelle fotovoltaiche bianche sviluppato in collaborazione con il Dipartimento Ambiente Costruzioni e Design dell’Università SUPSI (Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana) che si distingue per essere tra i primi in Europa dotato di componenti che seguono l’orientamento del sole grazie ad un software georeferenziato che ne calcola la posizione nei diversi periodi dell’anno.
Un meccanismo le cui lamelle, integrandosi come elemento costruttivo nell’edificio, costituiscono un’installazione BIPV (Building-Integrated Photovoltaics) con il vantaggio che, rispetto alle facciate fotovoltaiche statiche, queste possono essere movimentate, sia per garantire ombreggiamento e oscuramento all’interno, ottenendo un maggiore comfort termico e visivo, sia per massimizzare la produzione di energia rinnovabile che sarà poi direttamente utilizzata per alimentare l’edificio. Elemento fortemente innovativo del progetto è la struttura di supporto della singola lamella, realizzata con un profilo in alluminio sagomato su cui è stato applicato il modulo fotovoltaico fatto su misura, sia nella dimensione che nel colore, per poter rispondere alle esigenze architettoniche ed estetiche previste per il progetto.
“Per questo edificio sono stati scelti due materiali primari dell’edilizia contemporanea: vetro e cemento armato, entrambi strutturali e a vista. Il vetro è utilizzato per il volume del piano terra e compone forme fluide, irregolari e luminose. I volumi in vetro sono una metafora della cultura: questa non ha forme predefinite e deve essere permeabile e patrimonio di tutti”, spiega l’architetto Flaviano Capriotti, e continua: “il cemento armato invece è utilizzato per il volume superiore delle residenze e presenta una texture ispirata dalla sovrapposizione delle pagine di un libro che da sempre è il mezzo della trasmissione del sapere. Il volume in cemento pigmentato tonalità terracotta è come se fluttuasse sul volume in vetro sottostante leggero e luminoso.”
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