05/03/2020 - L’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Arezzo, ha indetto la 2a edizione del Concorso Nazionale di scrittura “Architettura di Parole”.
Come nasce il titolo? Il titolo del Concorso trae spunto da una frase, anzi da un’opera scritta da Carlo Mollino, un architetto sui generis nel contesto dell’architettura italiana ed europea del 900. A Mollino è riconosciuta la capacità di essere stato un artista trasversale, capace di dialogare con letterati, storici dell’arte e di essersi occupato attivamente di cinema e di urbanistica con uguale sensibilità e competenza.
La sua multidisciplinarità, che non gli ha mai fatto perdere di vista il proprio ruolo di architetto, lo ha portato a divenire un ideale mentore per il Concorso bandito dall’Ordine degli Architetti P.P.C. di Arezzo.
Realizzare l’architettura con le parole è una sfida stimolante e costruttiva, non casuale, che desidera porre al centro dei riflettori l’architettura (storica, moderna o contemporanea) in un contesto che si liberi da preconcetti e sovrastrutture. Il Concorso si pone come obiettivo quello di leggere e interpretare l’architettura attraverso una narrazione testuale, alla quale possono essere affiancate opere grafiche e/o foto.
La partecipazione al Concorso è aperta a tutti ed è gratuita.
L’opera presentata può contenere, testimonianze, fatti, reportage ed esperienze di viaggio; dovrà, inoltre, essere inedita, autobiografica e non romanzata.
La presentazione delle opere, unitamente alla domanda di partecipazione, dovrà avvenire entro il 31 Maggio 2020.
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