04/09/2024 - La poltrona da conversazione di epoca vittoriana acquista un nuovo significato nell’interpretazione eclettica dell'artista Giampiero Bodino, che plasma il metallo De Castelli nel progetto Walt Chair.
L'opera sarà visibile durante la mostra Homo Faber 2024, in programma fino al 30 settembre a Venezia. L’evento che celebra il miglior artigianato contemporaneo a livello globale, curato da Michelangelo Foundation, torna sull’Isola di San Giorgio Maggiore all’interno degli spazi della Fondazione Giorgio Cini con un’edizione dedicata a “The Journey of Life” e la direzione artistica di Luca Guadagnino e Nicolò Rosmarini.
Esposta all’interno della sala Love/Union, Walt Chair è un pezzo di design dove l’eccellenza artigianale di De Castelli e il segno di Giampiero Bodino si incontrano e trasformano profondamente il significato della seduta da oggetto di funzione a oggetto di affezione, lanciando un forte messaggio di inclusività, vicinanza e connessione.
Chiamato in molti modi allusivi (vis à vis, courting bench, tête à tête, chaperon chair, gossip chair, le confident) e ampiamente diffuso in Inghilterra e in Francia, questo arredo di matrice neoclassica fa riferimento a una società di buoni costumi, perché concepito per conversare mantenendo una rispettabile distanza: la spalliera/bracciolo descrive infatti una “esse” che divide le due sedute speculari e permette il dialogo tra gli interlocutori evitando il contatto fisico.
L’opera di Giampiero Bodino per De Castelli è una citazione colta dell’oggetto, ma ribalta completamente il senso originale dell’utilizzo, che invece di separare avvicina: la seduta è infatti composta da due elementi singoli e uguali definiti da morbide curve simmetriche, studiate per accostarsi perfettamente creando una composizione sinuosa e accogliente che invita le persone a entrare in una relazione empatica.
La seduta traduce i valori di amore e unione con la sua forma organica impreziosita da un sorprendente intervento grafico: quando le due parti combaciano è infatti possibile leggere una poesia sulla seduta, incisa nel metallo attraverso la tecnica dell’erosione. L’autore è Walt Whitman, poeta americano nato nel 1919 e considerato il primo a concepire i versi liberi, ma soprattutto riconosciuto per essere riuscito a scrivere d’amore senza mai nominare la parola. Visto dall’alto il perimetro curvilineo ricorda inoltre il simbolo dell’infinito, l’unione di passato-presente-futuro in riferimento al viaggio della vita, tema scelto per questa edizione di Homo Faber.
Interamente realizzata in ottone, Walt Chair abbina la finitura lucida degli elementi in spessore a quella spazzolata scelta per la seduta e lo schienale, creando un inedito gioco di variazioni e riflessi: il risultato compositivo e materico, di grande impatto scultoreo, sintetizza l’originale linguaggio espressivo di Bodino e rappresenta il know-how realizzativo di De Castelli.
Homo Faber 2024, 1-30 settembre
Fondazione Giorgio Cini - Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
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