Emanuele Piccardo
21/11/2024 - Sarà visitabile fino al 31 dicembre 2024 presso il Museo d’arte contemporanea Villa Croce a Genova la mostra Alberto Ponis Costruire nella natura.
Il rapporto con la natura e i suoi elementi rappresenta il fulcro dell’architettura dell'architetto ligure, recentemente scomparso. La mostra è curata dallo storico dell’architettura Emanuele Piccardo che, dopo due anni di meticoloso lavoro nell’Archivio Ponis, ha strutturato il progetto espositivo con l’obiettivo di presentare la ricerca progettuale di Ponis, tra le case unifamiliari e le case collettive per la vacanza in Sardegna, tra Palau e Costa Paradiso.
Le quattro sezioni della mostra
La mostra Alberto Ponis costruire nella natura è strutturata in quattro sezioni: Architetture, Archivio Alberto Ponis, Pittura, Viaggi.
Architetture
Si tratta di una sintesi della vasta produzione architettonica di Ponis, raccolta in 16 architetture, attraverso schizzi, disegni, fotografie da lui realizzate e fatte appositamente dal curatore della mostra Emanuele Piccardo. Case singole e collettive costruite tra il 1963 e il 2006 a Costa Paradiso e Punta Sardegna.
Archivio Alberto Ponis
Questa sezione è un’attraversamento dell’Archivio con taccuini, riflessioni teoriche, schizzi, riviste di architettura, che consentono allo spettatore di entrare dentro le idee di Alberto Ponis.
Pittura
La pittura è importante nell’opera di Alberto Ponis per rappresentare gli spazi urbani e naturali. In questa sezione vengono presentati i quadri che ha realizzato sul porticciolo di Nervi, dipinto nel tempo tra la fine degli anni ottanta e metà anni novanta del secolo scorso.
Viaggi
Il tema del viaggio è centrale per la ricerca di Ponis, a partire dal 1963 quando attraversa i villaggi sardi della costa e dell’entroterra per immergersi nella architettura vernacolare per definire la sua idea di architettura.Nel decennio sessanta-settanta sono numerose le visite a New York, a Philadelphia per visitare le architetture di Louis Kahn e Robert Venturi, il Sea Ranch in California, a Ronchamp e La Tourette, le due opere iconiche di Le Corbusier; le architetture di Arno Jacobsen e Alvar Aalto in Scandinavia.
La mostra è accompagnata da una monografia di 400 pagine bilingue, italiano ed inglese, edita dalla casa editrice plug_in (www.plugin-lab.it), con l’obiettivo di ricollocare la figura di Alberto Ponis nella storia dell’architettura del Novecento.
Durante il periodo espositivo verrà organizzato anche un ricco programma di conferenze.
Alberto Ponis, breve biografia
Alberto Ponis si laurea in architettura a Firenze nel 1960. Dal 1960 al 1963 si trasferisce a Londra dove incontra due protagonisti del New Brutalism: Ernö Goldfinger e Denys Lasdun, entrando in contatto anche con le architetture di James Stirling. L’esperienza nello studio di Lasdun condizionerà tutta la sua attività professionale.
Nel 1963 rientra in Italia, in Sardegna nella Gallura, insieme ad un gruppo di investitori inglesi e si fermerà lì per tutta la vita, eleggendo quei territori come luoghi dove sperimentare la sua idea di architettura. Ponis dopo l'esperienza da Lasdun acquisisce quella maturità progettuale che verrà applicata nelle prime architetture che realizza, sul finire degli anni sessanta, a Costa Paradiso in Sardegna.
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