08/03/2010 – Sivigliano, classe 1971, Santiago Cirugeda, fondatore dello collettivo di architetti “Recetas Urbanas” arriva in Italia con una mostra in corso presso la Fondazione Ado Furlan di Pordenone fino al prossimo 10 aprile
Per Cirugeda l’attività di progettista parte durante gli anni della formazione universitaria con l'ideazione di una serie d'interventi urbani per il recupero di zone marginali e degradate della città di Siviglia, rivelatisi così efficaci da divenire prima case studies e poi prototipi applicabili a livello internazionale. Più recentemente l’architetto si è fatto promotore di strategie di cooperazione per la costruzione di attrezzature collettive ed attualmente è impegnato nella realizzazione di un network di gruppi e associazioni attivi nella costruzione di architetture reversibili sul territorio locale.
Coi suoi lavori Cirugeda ha preso parte a diversi eventi espositivi di grosso calibro, tra questi l’11esima Mostra Internazionale di Architettura di Venezia (2008), nella sezione Experimental Architecture e la 3° Biennale di Architettura di Rotterdam (2007). Il 2007 è stato anche l’anno di “Urban Disobedience: The Work of Santiago Cirugeda”, mostra personale che ha visto volare a New York concept ed opere realizzate dal progettista spagnolo.
Al centro dell’esposizione di Pordenone, 20 progetti, definiti dall’architetto “ricette urbane", ideati e messi a punto dal 1995, anno di fondazione del suo studio, ad oggi. Tra i casi presentati 3 proposte inedite, il progetto “Camion, container e collettivi” ed un focus speciale dedicato all’autocostruzione di una casa sul tetto di un edificio, illustrata attraverso un filmato esplicativo e schede di montaggio.
“Architettura reversibile, autocostruzione, riciclo di spazi urbani, sostenibilità, lo «studio esaustivo» della normativa, sono le strategie a cui Cirugeda ricorre per dribblare gli ostacoli dinnanzi a cui, disolito, l’architettura tradizionale si blocca. La sua è un’architettura libera, svincolata sia dalle fondamenta che da un’estetica preconfezionata: non è un’architettura-cosmetico, la forma si rigenera continuamente, cambiando di progetto in progetto, ma sempre restando fedele ai materiali,come nella miglior tradizione vitruviana. Santiago Cirugeda e Recetas Urbanas ci rivelano l’esistenza di vie alternative ai metodi “classici” dell’architettura, sostenendo da un lato l’emancipazione professionale dei progettisti, dall’altro una partecipazione attiva e responsabile dei cittadini nello sviluppo della città”, spiegano dalla fondazione Aldo Furlan.
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