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Re/Mixed: la Malesia alla Biennale di Venezia
37 progetti per riesaminare e ridefinire il rapporto tra Architettura e Natura
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Vertical prison Vertical prison
03/09/2010 - In occasione della 12. Mostra Internazionale di Architettura – la Biennale di Venezia (29 agosto al 21 novembre 2010), la Malesia annuncia la sua prima partecipazione nazionale alle Artiglierie dell’Arsenale, con il progetto espositivo Re/Mixed, organizzato da Malaysia External Trade Development Corporation (MATRADE) in collaborazione con Malaysian Institute of Architects (PAM).
 
Seguendo il tema generale dell’Esposizione ‘People Meet In Architecture’, vengono presentati per la prima volta a Venezia i risultati della ricerca attuale in ambito urbanistico e architettonico di alcuni dei più interessanti studi di architettura Malesi, attraverso 37 progetti, in fase di realizzazione, completati, oppure idee che sono state selezionate per diversi concorsi internazionali. I progetti selezionati sono esempi di singole visioni di un’architettura che rappresenta l’interazione tra ambiente e società, in un Paese come la Malesia con una peculiare morfologia ambientale, dal rapido quanto progressivo sviluppo economico e da una multiculturalità, risultato dalle diverse influenze di popoli asiatici e occidentali che si sono avvicendati nel corso della sua storia.
 
Ognuno di questi progetti in particolare propone l’interpretazione della necessità attuale di riesaminare e ridefinire il rapporto tra Architettura e Natura, in relazione ad un’esistenza sempre più tecnologicamente satura, nella quale il legame tra uomo e natura sta diventando molto labile in maniera preoccupante.
 
I diversi tentativi di realizzare aree naturali all’interno degli spazi urbani devono inevitabilmente mediare con la necessità di comfort, snaturando così l’idea stessa di Natura come risulta dalla progressiva artificializzazione del paesaggio. Nascono così spazi ibridi in cui l’autenticità del paesaggio viene meno a favore di una rappresentazione che confonde artificiale e naturale. L’intero allestimento si articola attraverso una serie di modelli esposti su piedistalli di diversa altezza, che rappresentano da un lato l’idea possibile di realizzare edifici finiti, dall’altro vengono considerati nel loro significato di oggetti in sé con una nuova qualità organica, come componenti essenziali di un insieme più grande. Ne deriva che la materialità e l'assemblaggio di ogni modello dà un nuovo significato a quello che gli sta accanto, creando continuamente diversi percorsi narrativi e nuovi sistemi strutturali all'interno dello spazio nelle Artiglierie dell’Arsenale. Il percorso espositivo presenta quindi un’indagine sul rapporto in continua evoluzione tra architettura e natura, all’interno del quale lo spettatore si confronta con la vulnerabilità della natura stessa che gli fa riscoprire la sua essenza irrevocabilmente umana.
 
Al progetto Re/Mixed hanno partecipato attivamente anche alcune Università della Malesia come University Putra Malaysia e University Kebangsaan Malaysia, con il coinvolgimento di alcuni studenti delle Facoltà di Architettura che partecipano al Mobility Programme, offrendo loro la possibilità di presentare a Venezia tre progetti di studio, per confrontarsi attivamente con gli architetti professionisti coinvolti nel progetto e con il pubblico internazionale della Biennale.
 
Progetti presentati
 
Design Evolution Architects – Wan Sofiah

-
Windrunner
Il progetto, realizzato per il concorso internazionale di Za'abeel Park a Dubai, parte da una riflessione sulla rapidità dello sviluppo urbanistico della città. Allontanandosi dai canoni rchitettonici tradizionali, l’edificio futuristico è un monumento dedicato al processo in corso che aratterizza il turbinio architettonico di Dubay City, diventando per sua morfologia l’emblema di uno viluppo in continua evoluzione.
 
- The Ammin Project: Integrative Islamic Iconoclasm
Lo studio propone una visione dell’evoluzione della cultura islamica che passa attraverso una concezione globale dell’architettura e della cultura contemporanea, e non semplicemente come odello di icone tradizionali.
 
- The Crumple Zone
Lo studio propone la scomposizione di una facciata come risposta al tessuto urbano

Ngiom Partnership - Lim Teng Ngiom
- Metaphors of Practice
Il modello raffigura l’idea di progettazione come traduzione mentale di metafore, così come il inguaggio esprime i nostri pensieri. L scatola si sviluppa in quattro pannelli, ognuno dei quali rappresenta le fasi evolutive del processo progettuale, come una mente aperta che rivela le
metafore che in essa prendono forma. I singoli pannelli rappresentano in successione i ‘Singoli elementi’, la ‘Forma significante’, la ‘Fenomenologia’, la ‘stratificazione temporale’.
 
- BDA Architects - Sarly Adre Sarkum
Evolo HO2 Scrapper

Evolo HO2 Scraper, che ha ottenuto la Menzione onoraria al Concorso internazionale ‘eVolo
Skyscraper’ New York 2010, é un’idea innovativa e unica nel suo genere per realizzare grattacieli
sottomarini (seascrapers) che scendono negli abissi, poetica antitesi al grattacielo che si sviluppa
verso l’alto. Unità abitative autonome offrono la possibilità di svincolarsi dal tessuto urbano,
trasformando la loro funzione in città-galleggiante. Auto-sostenibili, producono energia e cibo, e
forniscono agli utenti spazi per vivere e lavorare negli abissi.
 
- La Verde-Ecozone
Progetto di riqualificazione ambientale e sostenibile per un Concorso ad inviti indetto da MBPJ, vicino al centro dell’area industriale Sunway a Petaling Jaya, città satellite di Kuala Lumpur. La creazione di un piano ‘voronoi’ (particolare tipo di decomposizione di uno spazio metrico), è l’idea di partenza per un centro commerciale su più livelli, con l’area uffici posta ai piani elevati. Il blocco condominio ha uno sviluppo a forma di X, ed è pensato come soluzione architettonica rispetto alla morfologia del terreno per dare un’innovativa percezione dai diversi punti di vista. Il piano si integra con i diversi tipi di trasporto locale, offrendo un miglior ambiente abitativo e di lavoro che si espande verso la zona industriale.
 
Veritas Architects – Lillian Tay
The Aerial Mumbai, India
 Studio progettuale per edificio residenziale a Bombay. La distribuzione delle unità abitative speculari e capovolte su livelli alternati, crea una frammentaria composizione ad incastro sulle facciate della torre dal profilo stretto che si sviluppa su 64 piani. La profondità dei balconi, oltre alla protezione dalla luce solare, crea terrazze che permettono di usufruire degli spazi semiaperti e delle splendide vedute sull’Oceano Indiano. Pannelli scorrevoli in legno chiudono i balconi e proteggono dai venti e dalle piogge stagionali. La facciata di servizio più compatta e orientata verso la città ha la funzione di supporto strutturale rigido per la torre stretta e alta.
 
- PKNS Corporate HQ
Studio progettuale per la sede dell’azienda PKNS a Shah Alam (Malesia) L’edificio sfuma il confine tra spazio pubblico e privato estendendo l’orizzonte prospettico del parco pubblico al di sopra della copertura in forma di vela allungata che emerge dal suolo, diventando un’estensione del parco nel quale è costruito. Si alternano lungo l’edificio atrii orientati nella direzione del vento che convogliano l’aria fresca del lago verso la città, dotati di impianti fotovoltaici per lo sfruttamento dell’energia solare. Servono inoltre come passaggio per raggiungere e camminare sulle rive del lago. L’intero edificio diventa così un bordo permeabile che collega la città al lago.
 
- Dubai Islamic Bank HQ
Progetto in fase di sviluppo per la sede operativa Sheikh Khalifa bin Zayed Road a Dubai (EAU). La planimetria di questo grattacielo di 180 metri, in forma di stella a 8 punte, è derivata dalla divisione del cerchio perfetto in 8 parti, sua forma originaria. Lo sviluppo a spirale dell’edificio, che culmina in una solida guglia, deriva dalla rotazione intorno all’asse centrale di ogni torre, che nell’insieme sembrano essere schegge cristalline che fuoriescono da un segmento della pianta. Una serie di giardini pensili si sviluppa in altezza man mano che i frammenti crescono in verticale, creando un unico atrio giardino che occupa l’intera superficie che dal suolo si eleva a spirale fino alla sommità. L’ingresso al complesso architettonico è allineato con il Qiblat, la direzione della città della Mecca verso la quale si rivolge il fedele.
 
Sacha And Tan Architects

CMR | Chan Pik Zen
Proposta progettuale di prossima realizzazione per una residenza privata costruita su un terreno collinare. Nel modello si evidenziano i volumi dell’edificio che intervallati agli sbalzi del terreno, rappresentano i diversi ambienti. Il ritmo alternato di pieni e vuoti dona alla struttura una forma scultorea.
 
3C10+3C11 | Sacha Ramlan Noordin
L’architettura di questo progetto per concorso su un sito collinare, non risponde alla necessità di creare forme abitative perchè siano occupate, ma di creare forme che definiscono gli spazi che le  circondano. Il progetto, noto anche come Hillscapes, fa riferimento a spazi collinari maggiormente sottoposti all’attività e all’interazione con l’uomo, e parte dall’idea che la forma architettonica sia metaforicamente l’estensione di un’altura. I volumi sono progettati più aperti possibile per avere contorni che confondono il confine tra formale e informale, pubblico e privato, luoghi dove le persone possono ritrovare se stesse libere da condizionamenti.
 
Arkitek Pital
Architecture As Barnacle | Mohamad Pital Maarof in collaborazione con lo scultore Ramlan Abdullah
Uno dei modi di rappresentare edifici architettonici è quello di aggiungere alle strutture esistenti nuovi elementi che non sono mai stati pensati come parte integrante della struttura originaria. Partendo dall’idea che l’architettura tende a essere rappresentata in modo neutro con armature e/o griglie urbane, questo studio concettuale modifica la lettura dell’edificio e/o della forma urbana. In questo schema infatti, l’armatura a griglia di ferro funge da ‘base’ e il ‘Cirripede’ (eng. barnacle) da ambiente-appendice. Per Cirripede si intendono varie specie di crostacei con peduncoli piumati per raccogliere il cibo, sottili e liberi nella fase larvale, più grandi e attaccati a rocce o a tronchi galleggianti nella fase adulta.
 
The Weave
‘The wave’ (onda), progetto in costruzione per la facciata di un edificio: è un muro che scherma un lungo un corridoio isolato che percorre 3 lati del perimetro, e risulta da una serie di considerazioni ambientali e delle caratteristiche dell’edificio stesso. La facciata viene suddivisa in fasce longitudinali, successivamente manipolate negli spigoli per permettere diverse variazioni di densità della luce. Questa necessità deriva dall’osservazione elementare del comportamento della luce del sole che, sorgendo all’orizzonte con un angolo di incidenza più alto, aumenta progressivamente la sua intensità.
 
Chris Yap Architect
Chris Yap Seng Chye | Lee Chor Wah | Shee Siew Hoon & Chan Chee Young
Contemporary Architecture + Tradition RE/MIXED
E’ tipico della tradizione cinese appendere una targa con l’ideogramma sulla facciata principale di un bungalow contemporaneo modernista progettato per accogliere le famiglie allargate del clan Zhang. Il nome di origine della famiglia viene così completamente “remixato” nell’architettura, conferendole un carattere distintivo quanto ricco di significato. Progetto in fase di realizzazione.
 
SNO Architects - Saifuddin Ahmad
F5/F
Per l’edificio previsto in costruzione per il 2011, è stata adottata una combinazione simbiotica di plinti a sezione circolare e lineare. Ne risulta un plinto lineare che crea comunque un segno  circolare in tutta la facciata, con un pavimento con bordi arrotondati. Per rinforzare ulteriormente questo segno strutturale, ogni piano è realizzato sporgendo verso l’esterno su quello sottostante. Questo movimento dinamico conferisce all’edificio Block F5 un’identità peculiare per cui nessun angolo visivo è uguale ad un’altro. Influenze derivate dalla cultura locale e ispirate ai motivi tessili malesi ‘Songket’, sono rappresentate in facciata dall’accostamento delle aperture con i sistemi di oscuramento per la protezione dalla luce naturale.
 
Akitek Rekabina
- Nazlan Bin Baharudin
The FELCRA Tower 5
 
La proposta progettuale della torre che ospita per uffici di FELCRA, società di proprietà del governo Malese, che ha tra gli obiettivi quello di sviluppare il settore rurale delle piantagioni di palma da olio e di riso. L’edificio, ispirato alla forma della palma da olio, architettonicamente viene rappresentato nei suoi diversi componenti naturali: al ‘germoglio’ del frutto la struttura dell’ingresso principale che ospita una sala conferenze da 1000 posti, allo ‘stelo flessuoso’ con la sua ‘foglia’ che si avvolge attorno al nucleo centrale un’alta torre in vetro che al culmine racchiude le antenne per la comunicazione. FELCRA Tower è stata selezionata per il Platinum Green Building Index of Malaysa (GBI), riconoscimento che la identifica come uno degli edifici al mondo di classe ecosostenibile.
 
Wisma Akitek - William Ho Chung Ket
Cultural Museum
Rappresentazione concettuale di un Museo della Cultura che sviluppa la progettazione architettonica di un edificio galleggiante sull’acqua in relazione alla circolazione delle persone. Il modello, ”scolpito” in un solido le cui dimensioni sono determinate dalle proporzioni geometriche delle sue metà, è composto da un cubo nero che rappresenta la Terra, una scatola trasparente che rappresenta l’Acqua e un filo metallico che si sviluppa in modo continuo dal parcheggio al cubo, per simboleggiare la circolazione delle persone.
 
SN Low Associates - Lee Chor Wah | Shee Siew Hoon | Liang Tienson

Firestairs + Nature RE/MIXED
Partendo dal presupposto che le scale antincendio sono uno degli spazi più trascurati negli edifici, lo studio progettuale si propone di dare una nuova funzione a queste strutture in spazi comuni come quelli per riunioni, attività ricreative, meditazione, e di diventare una soluzione modello per edifici ecosostenibili. I muri laterali sono trasformati in pareti verticali di piante verdi che producono ossigeno fresco al mattino, contribuendo alla riduzione delle tracce residue del carbonio. Le scale antincendio verdi acquisiscono nuove funzioni con aree per la riflessologia, attrezzi per il fitness, cascate, peschiere, percorsi per l’arrampicata che gli utenti possono utilizzare. La struttura viene dunque ‘remixata’ con la natura per creare un nuovo stile di vita.
 
Wooi Architect - Wooi Lok Kuang

Framing the Tropics
Progetto realizzato nel 2010 per una casa unifamiliare ai Tropici, che sviluppa l’idea di inquadrare la posizione dell’abitazione posta su un sito in pendenza, delineando e limitando con attenzione il vasto panorama di fronte, la luce del sole, la terra e il cielo tropicale. Utilizzando questa cornice, il progetto prende in considerazione alcune modalità di sperimentare il contesto fisico, così come ne esclude altre. Lo spazio circoscritto, composto da due elementi di forma organica, ha una geometria che deriva dalla curva di livello esistente, diventando contemporaneamente aperto e protetto.
 
Arkitek Maju Bina - Martin Lee Wee Hong
Growing Community
Questo studio concettuale esplora la possibilità di usare forme naturali e organiche per concepire lo schema di un polo abitativo, partendo dal concetto che il senso di comunità è uno dei bisogni fondamentali dell’uomo e che le collettività non possono nascere spontaneamente se si basano esclusivamente sullo sviluppo di programmi e non sulla cura dell’ambiente. Il riferimento progettuale è un motivo floreale nel quale ogni petalo rappresenta una comunità nel suo insieme, e il gambo è il nucleo che tiene insieme tutti i petali per formare un raggruppamento di più comunità. Questa forma organica può essere ripetuta più volte, per costruire una rete più ampia di comunità, all’interno di un’unica struttura.
 
Architect T.Y.Au - Au Tai Yeow
Homage Center
Studio concettuale per un luogo di meditazione e contemplazione, nel quale un albero Bodhi preesistente diventa il fulcro del luogo stesso. La piscina a sfioro con flusso d’acqua che scende a cascata rappresenta una sorta di ‘accompagnamento’ in questo luogo di meditazione.
 
Arkitek Maju Bina - John Koh Seng Siew
Landscape as Mediator
Studio concettuale che affronta temi come la consapevolezza da parte dell’uomo dell’ambiente e della necessità di agire in collettività, che sono emersi con le crescenti calamità naturali. Come indagine su un approccio più sostenibile, la struttura è composta da due torri sulla sommità di una riserva forestale, che attraverso la loro pelle fungono da piattaforma per diventare un insieme unico con la natura circosante. Intrecciandosi le une nell’altra, si fondono in un unico elemento. Piante verdi e giardini pensili sono inseriti a vari livelli, come catalizzatori dell’incontro e dell’interazione tra ciò che è realizzato dall’uomo e ciò che è realizzato da Dio.
 
Discourse Team - Mohd Suhaimi Fadzir
My village
Dipinto a tecnica mista, che rappresenta l’analisi del paesaggio rurale/sociale di un villaggio e il rapporto dell’uomo con l’ambiente circostante, quindi la vita del villaggio. Nabihah Residence Questo studio concettuale per l’abitazione unifamiliare Nabihah Residence a Perak (Malesia), si ispira all’analisi dei quadri del pittore americano Edward Hopper.
 
Aqidea Architect - Ahmad Rozi bin Abdul Wahab

People Vote in Architecture
Alla base del progetto previsto in costruzione nel 2011, l’idea di un’architettura che rappresenti le basi della democrazia, solidità, stabilità e trasparenza; i progettisti si identificano in questo caso con la Commissione Elettorale per l’architettura, neutrale e imparziale. Partendo letteralmente da un’icona riconoscibile come l’urna elettorale, ne offrono un’interpretazione più attuale: un’urna che non contenga soltanto voti, ma il meccanismo che regola la Democrazia stessa, per offrire alla Malesia un monumento per il futuro.
 
Hijjas Kasturi Associates - Azaiddy Abdullah
Maritime Residence Putrajaya / Astana Presidential Library
Studio concettuale che combina due edifici in un’unica forma simbiotica, separata da uno specchio. L’osservatore vede il modello da entrambi i lati, soltanto una metà può essere attaccata allo specchio e il suo riflesso contribuisce a crearne la visione nel suo insieme.
 
Akitek Jururancang - Esa Mohammed
The Prismatic Tower
Il progetto di Pelangi (Rainbow) Tower, fa parte del più ampio sviluppo dell’area Pelangi Junction, limitrofa al centro di Johor Baru (Sud Malesia), iniziato nel 2006 e che prevede un edificio multiuso con uffici e negozi, un supermercato e un parcheggio annesso. Adiacente alla futura seconda circonvallazione della città, l’area rappresenta un’importante vetrina dal punto di vista architettonico. L’idea per Pelangi Tower deriva dalla forma di un prisma che spezza la luce nei colori che la compongono, quelli dell’arcobaleno. In questo caso, la sua forma geometrica, cioè di un solido con base triangolare e lati rettangolari, è stata ulteriormente sviluppata e modellata come una specie di gioiello ‘a prisma’ sullo skyline della città.
 
People Viaduct Mekah Saudi Arabia
Progetto secondo classificato al Concorso internazionale per lo sviluppo di Jahabal Khandama, Mekah, Saudi Arabia (2009) Il progetto pensato per la montagna che domina la città della Mecca, risponde all’esigenza principalmente legata all’accoglienza in unità abitative residenziali, in alberghi e con edifici culturali e accademici, per far fronte alle hajj, l’annuale pellegrinaggio alla Mecca. La funzione fondamentale degli edifici e degli spazi è di accogliere e smistare un’enorme quantità di persone che scende dalla montagna durante il pellegrinaggio, momento in cui la popolazione accresce di migliaia di individui. Sono state progettate cinque unità di ‘viadotti pedonali’, come sistemi di attraversamento dalla montagna alla città nel modo più ordinato, confortevole e sicuro possibile. La struttura degli edifici è stata pensata con pareti curve che si aprono in direzione della Kaaba (il cubo nero al centro della Mecca, il luogo più sacro dell’Islam).
Le alte pareti dei viadotti diventano segnali visivi per la massa che quotidianamente attraversa la montagna nelle due direzioni, e punti di ritrovo all’interno di questo grande complesso.
 
Hintan Associates - Tan Hin Lin
Senai Landside Commercial Expansion Johor (Malesia)
Noto commercialmente come Aeromall, questo progetto realizzato e ispirato alle forme dell’aereo da caccia Stealth e della manta, è caratterizzato da linee pulite che definiscono il movimento e la nitidezza della funzione di spazio pubblico, che fonde struttura, spazio e manutenzione con esigenze commerciali e amministrative, di protezione dalle piogge, di circolazione pedonale e traffico veicolare. Questo tipo di forma provoca una serie di sensazioni contrastanti, accentuate dall’alta luminosa volumetria e dalle tenui tonalità del legno all’interno, dall’eccitazione al senso di sospensione, all’apprensione, evidenti quando si attraversa la facciata o si entra nel parcheggio sotterraneo.
 
Tirana International Airport Rinas, Albania
Il Tirana International Airport, realizzato nel 2007, è una sorta di “grattacielo orizzontale” in cui la sezione aumenta progressivamente dagli 8 mt dell’area voli ai 16 mt del lato carraio, ben inserito nel paesaggio circostante sia nelle proporzioni che nei materiali usati. Realizzato con materiali industriali moderni, su tutti i lati dell’edificio ogni elemento ripetuto risponde ad una precisa funzione. L’integrazione di diversi servizi pubblici all’interno e all’esterno come l’area arrivi, ampi marciapiedi e i giochi d’acqua fanno di questa struttura un vero edificio pubblico.

ArchiCentre - Tan Loke Mun
The Green Tower
Green Tower è uno studio concettuale per un grattacielo multi-funzionale nei Tropici malesi, che assomiglia alla forma di un albero gigante. La ampia copertura che funge da protezione solare è una struttura PTF autoportante riempita di elio e rivestita con dispositivi PVS per la produzione di energia e accumulare calore. Può ruotare anche con venti leggeri che le forniscono energia elettrica attraverso grandi dinamo solenoidi, allineate con le colonne di trasmissione verticali. L'acqua piovana viene raccolta all’interno dell’asse centrale che ricorda un formicaio, con canali sulla facciata per convogliare il vento, alla quale sono collegati tutti gli spazi abitativi e gli uffici che usufruiscono delle risorse di questa torre bio-compatibile.
 
ZLG Design – Lim Hock Huat
The Mind’s Eye II
L’architettura e l’arte sono discipline privilegiate non solo dal nostro sguardo. L’arte stimola l’occhio della mente a superare la nostra  limitata capacità di confrontarci con le profondità dei pensieri. Tuttavia ogni singola esperienza si conserva finché non viene scoperta dal suo protagonista. L’architettura ricca di interpretazioni e rappresentazioni, offre in questo senso un'esperienza ogni volta individuale, legata alla percezione di chi la osserva. Ciò che percepiamo con l’occhio della mente è più importante di ciò che vediamo con i nostri occhi. Si immaginano architettura e arte parte di un unico archetipo, legato sia all’esperienza che allo spazio.
 
DBA Akitek – Abdul Muzi Abdullah

The Flower and Butterfly Wing
Il progetto realizzato per la moschea Klia (Malesia – Kuala Lumpur) è considerato "Il Fiore" dello sviluppo circostante, poiché ispirato ai fiori tropicali dello zenzero usato nella cucina popolare malese. E’ caratterizzata da forme geometriche a strati, con disegni colorati e da vetrate sul perimetro dell’intero edificio filtrano la luce naturale, variandone l’intensità. Di sera la luce che dall’interno risplende verso l'esterno la trasformano in un simbolo, una lanterna notturna e un faro che guidano i viaggiatori verso un rifugio sicuro, cioè la moschea ‘che sembra viva’.
 
Arkitek Karya Budi - Khairiah Noordin
Re(Thinking) Culture
La proposta progettuale per il Royal Mizan Gardens City, per la Sultan Mizan Royal Foundation, pur rifiutando l’idea di universalità, propone una torre come elemento metaforicamente legato al contesto culturale della regione. Questa diventa il simbolo stesso dell’ascensione Reale e delle tradizioni rappresentate dal motivo che decora i muri esterni, ispirato al ‘songket’ filettato d’oro, tradizionale decoro malese. Pensando alla tendenza contemporanea delle facciate di molte torri con scarsa identità e forti connotazioni tecnologiche, il delicato motivo decorativo 'songket', unito alla tecnologia delle superfici verticali, non solo intende riaffermare l'importanza della cultura locale nel XXI secolo, ma ridefinisce anche il contesto in cui si sviluppa. Riferimenti culturali di questo tipo definiscono una comunità e la sua popolazione.
 
Progetti universitari
Muhammad Khairi bin Ismail - University Putra Malaysia

Pigeon Hole: Shapeless Box
In contrapposizione ad una forma architettonica rigida e alla concezione comune di una ‘architettura abitativa ad alveare’, l’idea del progetto sviluppa una forma peculiare e pura, composta da ‘scatole’ disposte su una griglia strutturale aperta. Le scatole, unite, accumulate e in relazione le une alle altre, danno origine ad una struttura architettonica stratificata, dove spazio e funzione emergono in maniera informale.
 
Aisan Kianmehr - University Putra Malaysia
Amphibios (Boatel)
Studio per un imponente ambiente unico e insolito nel suo genere. La struttura componibile è realizzata con croci in legno lamellare e assomiglia visivamente e funzionalmente ad una barca a vela, con il blocco di legno che la protegge dalla luce diretta del sole, dagli acquazzoni e incanala il vento al suo interno attraverso le aperture. La struttura rappresenta simbolicamente da un lato la natura nel suo complesso, ricordando nella forma un termitaio, dall’altro un viaggio nelle epoche passate come una barca che veleggia sulle onde.
 
Chow Khoon Toong | Ong Tien Yee | Beh Ssi Cze - University Kebangsaan Malaysia

Vertical Prison: The Second Chance
Progetto per il Concorso Internazionale ‘eVolo Skyscraper’ a New York, che esamina la possibilità di costruire un edificio con funzione di prigione che si sviluppa in altezza, dove i detenuti lavorano e vivono in una comunità che contribuisce al sostentamento della città sottostante che la ospita. La prigione verticale ha campi agricoli, fabbriche e impianti per il riciclo gestiti dai detenuti a sostegno della comunità dove saranno reintegrati. Vivono ‘liberi’ fino al termine della condanna e in questo modo sono pronti a rientrare nella collettività. E’ previsto un sistema di trasporto autonomo, che consiste in ‘baccelli’ differenziati per le guardie, i prigionieri, i vigili del fuoco e gli altri impiegati.

  Scheda evento:
Mostra:
29/08-21/11 ARTIGLIERIE DELL’ARSENALE - VENEZIA
Re/Mixed






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