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29/10/2010 – È sempre più forte il legame tra la Biennale internazionale di architettura Barbara Cappochin e il Giappone. Ha infatti ottenuto un grande successo la mostra allestita all’Istituto italiano di cultura di Tokyo, che ripercorre le tappe delle varie edizioni.
Fin dalla prima edizione internazionale del 2005, l’esposizione ha registrato una numerosa partecipazione di architetti giapponesi. Il trend si è poi confermato nel 2009, quando su un totale di 431 candidati provenienti da 50 Paesi sono state presentate 66 opere giapponesi.
La biennale è stata organizzata dalla Fondazione Cappochin e dall’Ordine degli architetti della provincia di Padova all’interno della manifestazione “Architettura e Design 2010 – Italia e Giappone a confronto” in collaborazione con la Regione del Veneto, il Comune di Padova e l’Unione Internazionale degli Architetti. Obiettivo principale mantenere vivo il ricordo di Barbara, giovane studentessa della facoltà di Architettura di Venezia, scomparsa nel 2003, attraverso la promozione della qualità dell’architettura intesa come qualità estetica, funzionale e sostenibile.
Il ponte tra città e culture diverse si è consolidato nel 2007 con la partecipazione dell’architetto Kengo Kuma quale ospite d’onore in omaggio alla qualità architettonica giapponese, caratterizzata da costruzioni che sanno integrarsi con l’ambiente.
Il direttore dell'Istituto di cultura italiana a Tokyo e il responsabile di Architects Studio Japan sperano ora che la mostra della Biennale diventi un appuntamento fisso anche in Giappone.
È stato intanto fissato il prossimo appuntamento interculturale. La Biennale Cappochin avrà luogo a settembre 2011 al congresso mondiale degli architetti al Tokyo Forum. La Biennale sarà presente con il “Tavolo dell’architettura”, che espone i progetti vincitori e i partecipanti al Premio 2009.
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