14/10/2011 - Una grande tela dipinta da Marcello Nizzoli negli anni ‘30 del secolo scorso descrive con tratto pittoricamente espressivo e di grande modernità il paesaggio della Bonifica (l’allora Parmigiana Moglia). Su questa considerevole opera iconografica (quasi 20 mq di estensione), custodita dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale e per la prima volta esposta al grande pubblico, si incentra la mostra Architetture e Paesaggi d’acqua. Strumenti retorici, immagine costruita.
L’opera di Nizzoli è una mappa: la descrizione del grande progetto realizzato dalla Bonifica agli inizi del Novecento, la rappresentazione della “messa in opera”, allora appena concretizzata, delle sistemazioni idrauliche che hanno “inventato” il paesaggio contemporaneo della Pianura, dalla provincia reggiana fino a quella lombarda di Mantova.
Questo paesaggio d’acque ma soprattutto di architetture per le acque di notevole rilevanza storico-artistica, viene raccontato in mostra attraverso schede conoscitive e fotografie, entrambe realizzate per il censimento che, da fine 2010 per tutto il 2011, il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale ha realizzato per la valorizzazione del suo patrimonio architettonico e ambientale. Un itinerario di conoscenza di un territorio che in cento anni si è visto in alcune sue parti radicalmente modificarsi ed in altre riuscire a mantenere i caratteri identitari.
C’è da interrogarsi su quale sia l’identità primigenia della Pianura Padana, da sempre laboratorio di trasformazione del proprio paesaggio, anche prima dell’età romana, periodo ben noto per l’assetto della profonda incisione della centuriatio. La mappa cartografica di inizio Novecento del Nizzoli diventa premessa per la conclusione della mostra che presenta il progetto architettonico-paesaggistico di valorizzazione dei paesaggi del comprensorio della Bonifica, premiato come “bene culturale invisibile: una risorsa italiana da valorizzare” e per questo finanziato per la sua realizzazione dalla Fondazione Telecom (2010-2011). L’espressione “bene culturale invisibile” deriva da quella nozione ufficiale di bene culturale che sta ad indicare la consistenza di una o più opere d’arte, testimonianze storiche, culturali, sociali, tecnicoscientifiche e di costume che, allo stato, non godono di adeguata visibilità e fruizione, perché nascoste, non adeguatamente conosciute e valorizzate.
Dalla vasta rappresentazione prospettica del Nizzoli ad oggi, l’ordinaria e necessaria normalità del paesaggio orizzontale della Bonifica diviene riconoscibile e di grande attrattività attraverso le sue importanti architetture che ne assicurano, ieri come oggi, la salvaguardia idraulica.
ORGANIZZAZIONE: La mostra, collocata al primo piano nobile dello storico Palazzo del Portico o delle Bonifiche, sede del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, si divide in 3 sezioni: - Gli strumenti della retorica. - Architetture. Comprendere il paesaggio d’acqua. - Nuovi itinerari. Valorizzare un bene “invisibile”. Del pittore, designer industriale, scenografo reggiano Marcello Nizzoli (1887-1969), divenuto successivamente milanese “d’adozione”, oltre alla imponente tela dipinta di circa 20 mq, saranno esposti tre grandi dipinti ad olio, sempre di proprietà del Consorzio.
Un grande modello architettonico degli anni Venti del secolo scorso completa la sezione degli apparati “rari” della mostra che verranno esposti in mostra con allestimento dedicato.
Presentazione ufficiale per il Festival dell’Architettura 6, sabato 15 ottobre 2011, ore 17.00 Palazzo del Portico o delle Bonifiche Interverranno: Carlo Quintelli, direttore Festival di Architettura 6 Marino Zani, presidente Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale Rosalia Vittorini, presidente Docomomo Italia Chiara Visentin, Università di Parma, curatrice della Mostra Federica Ottoni, Università di Parma, Facoltà di architettura Andrea Zamboni, Università di Bologna, Facoltà di architettura Aldo Rossi
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