09/10/2012 - La Redazione di Archiportale ha incontrato Kengo Kumain occasione della serata inaugurale di Bologna Water Design 2012.
Il maestro giapponese ha illustrato il concept e gli elementi d'ispirazione di Stonescape, l'installazione realizzata all'interno di una delle sale dell'Ex Ospedale dei Bastardini di Bologna e nata dalla collaborazione con Agape, Mapei e Il Casone, che interpreta il rapporto tra l'acqua e la pietra in chiave suggestiva.
Riportiamo di seguito la conversazione con Kengo Kuma, che sottolinea l'importanza che la matericità di un prodotto assume oggi nell'ambito di un progetto di design.
Redazione Archiportale: Stonescape è il titolo della installazione che viene ufficialmente presentata questa sera. Ci può descrivere il progetto? Quali elementi l’hanno ispirata? Perché il titolo “Stonescape”?
Kengo Kuma: "Ho voluto trasferire i prodotti Agape all'interno della visione suggestiva di un paesaggio, piuttosto che all'interno di un edificio, cercando di combinare un materiale bellissimo come la Pietra Serena, con la fluidità dell'acqua. Tre elementi come la pietra, la ceramica e l'acqua convivono in una composizione che genera un paesaggio litico continuo: questo è il significato che ho attribuito a Stonescape, e che si percepisce già dal nome dell'installazione".
Redazione Archiportale:Ci racconta dell’esperienza di collaborazione con i brand italiani, come Agape, Mapei, Il Casone?
Kengo Kuma: "Ho lavorato molto bene con queste aziende. Ho scelto, infatti, di collaborare con Il Casone per la qualità dei materiali e per la tecnologia d'avanguardia impiegata per l'estrazione e la lavorazione del materiale lapideo, che contraddistingue questa società. Riconosco l'eccellente abilità di ricerca e attività di questi brand e ho cercato di creare un'idea armonica con i loro prodotti".
Redazione Archiportale:Il suo lavoro è incentrato nell'interpretazione del paesaggio come elemento fondamentale della progettazione architettonica. L'architettura è il "boundary" tra interno ed esterno. In questa installazione, lei ha interpretato l’acqua ri-creando un paesaggio esterno in uno interno. In che modo questo luogo (ex ospedale Bastardini) ha ispirato il suo progetto, in questa immaginifica interpretazione progettuale?
Kengo Kuma: "La mia principale fonte d'ispirazione per Stonescape è stata la configurazione tipica del giardino zen, nonchè lo scenario magico e avvolgente dei giardini di Kyoto. A Kyoto si riesce a realizzare ambiente di forte carica suggestiva anche in spazi molto piccoli. Analogamente all'interno di questa sala ho voluto ridisegnare l'atmosfera e la magia del giardino zen".
Redazione Archiportale:Lei ha progettato sia con la pietra che con la ceramica. Ci può descrivere le peculiarità di questi materiali, secondo la sua esperienza?
Kengo Kuma: "Se ciò che conta più nel design del XX secolo è la forma, nel design di oggi è, invece, fondamentale la matericità di un progetto. Matericità che si coglie perfettamente lavorando con materiali come la pietra e come la ceramica. Nel progetto di Stonescape ho voluto riproporre il carattere di robustezza della materia, espresso solitamente dall'uso della pietra in architettura, trasferendolo nel design, esaltando allo stesso tempo la bellezza di questi due materiali".
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