11/01/2017 - Lo statunitense Todd Bracher, ospite d’onore di imm cologne 2017, ha proposto un progetto decisamente architettonico per la nuova “Das Haus – Interiors on Stage“ , che ogni anno offre ad un talento giovane la possibilità di esprimere la propria opinione personale in tema di abitare contemporaneo.
Sul palcoscenico di Colonia, dal 16 al 22 gennaio 2017, Bracher contrappone alla tradizionale successione di tre stanze, cucina-camera-bagno, un insieme di spazi che fluiscono l’uno nell’altro, dall’approvvigionamento al riposo all’igiene.
Sotto un tetto sospeso si trovano, concatenati, due corpi del tutto diversi fra loro: uno spazio grande, realizzato con scaffalature dall’involucro semitrasparente e un cubo nero, sopra il quale sembra esserci una palla luminosa come la luna.
Perchè abitiamo in questo modo e non in un altro? Perchè i nostri appartamenti sono pieni di spigoli? Quanto spazio ci serve per sentirci a nostro agio e perchè prediligiamo determinati mobili? Quali sono le nostre priorità in materia di funzionalità, estetica o tradizioni? Quali colori e materiali ci trasmettono buone sensazioni e quali sono sostenibili?
Sono proprio queste le domande che orientano il suo spettro di lavoro estremamente vario, dal design di prodotti al design strategico.
"La casa rappresenta una sintesi elementare di bisogni e funzioni, volta a sostenere i suoi abitanti nella vita quotidiana e lungo il loro percorso di sviluppo" - spiega Bracher - "Perché scegliamo un determinato stile di vita?" si chiede il designer, oggi 41enne; "Metteremo in discussione l'idea dell'abitare contemporaneo, rielaborando i fondamenti che definiscono la casa e analizzando in che misura essi soddisfano le richieste del mondo di oggi."
Nato a New York nel 1974 e figlio di un falegname, Todd Bracher compie i suoi studi di design in città presso il prestigioso Pratt Institute. Fra la fine degli studi e l'apertura di uno studio proprio si inserisce un viaggio fra le varie culture e tradizioni del design dell'"antico continente": in Danimarca alla Scuola di Design di Copenhagen ha superato un corso di laurea magistrale nel dipartimento di Design, per poi fare tappa a Milano, Parigi, da Tom Dixon a Londra, lavorando anche come professore di design presso L'ESAD di Reims e come Art Director del marchio danese Georg Jensen, prima di fare ritorno a New York nel 2007 per dedicarsi allo sviluppo del proprio studio a Brooklyn, da dove collabora con i principali marchi di design di tutto il mondo, fra cui Cappellini, Fritz Hansen, Herman Miller, Humanscale, Issey Miyake, Swarovski, Zanotta o 3M.
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