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06/09/2022 - Dal 24 settembre al 26 febbraio 2023, il Palazzo del Monte di Pietà di Padova, ospita la mostra L’occhio in gioco. Percezioni, impressioni e illusioni nell’arte.
Originale nel taglio curatoriale, affidato a Luca Massimo Barbero per la parte storica e a Guido Bartorelli, Giovanni Galfano, Andrea Bobbio e Massimo Grassi dell’Università di Padova per la parte dedicata al Gruppo N e alla psicologia della percezione, questa ricchissima esposizione avrà luogo nel Palazzo in cui ha sede la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, proponente della mostra – in collaborazione con l’Ateneo Patavino – nell’ambito delle celebrazioni per gli 800 anni di storia ed attività di una delle Università più antiche al mondo, nel solco dell’indagine del rapporto tra arte e scienza già inaugurato nel 2017 con la mostra Rivoluzione Galileo, l’arte incontra la scienza.
L’occhio guarda, cattura, legge, ordina, compone. Ma può essere ingannato, raggirato, imbrogliato. Camminando sul confine tra arte e scienza, tra colore e movimento, L’occhio in gioco racconta nei secoli la sottile differenza tra ciò che è vero e ciò che potrebbe esserlo, ma non lo è.
Nel percorso de L’occhio in gioco si è condotti a misurarsi con arte, fotografia, miniatura, scultura, scienza e tecnica. Assistendo all’inganno del movimento e dello stesso colore. Fenomeni che erano già ben noti ad artisti, alchimisti e filosofi dei tempi lontani, come testimoniano le antiche miniature e le mappe celesti presenti in mostra, esempi primigeni della necessità e abilità dell’uomo di accostare colori dando vita a una sorta di caleidoscopio magico. Immagini del mondo e antiche sfere armillari sono accostate a costruzioni Bauhaus e contemporanee, a rivelare una continuità inaspettata.
In un percorso che alterna i grandi protagonisti del secolo breve, da Calder a Munari, da Duchamp a Vasarely, si scoprirà che, anche senza l’uso del colore, l’occhio umano può essere ingannato, che il ritmo e la geometria, concetti così apparentemente immutabili, possono distorcere e ridisegnare la realtà.
Non mancheranno, infine, le incursioni dell’optical nel mondo del costume, della moda e del design. Una mostra che va guardata da vicino, incrociando le date e gli avvenimenti, in un percorso nel quale ad opere emblematiche come Bambina che corre sul balcone di Giacomo Balla o Grey Scramble di Frank Stella, si accosteranno curiosi strumenti destinati a creare immagini fugaci e sorprendenti.
Nella città di Galileo, non poteva non trovare spazio la tradizione di studi e sperimentazioni condotte, fin dal 1919, dalla Scuola della Psicologia della Percezione dell’Università degli Studi di Padova. Ricerche nel campo della visione che hanno avuto uno straordinario impatto innovativo e che, travalicando l’ambito accademico e disciplinare, hanno contribuito a stimolare, a partire dagli anni Sessanta, un ambiente artistico-culturale d’avanguardia proiettando la città di Padova e i suoi artisti sulla scena internazionale.
Questa seconda parte dell’esposizione mette a confronto un’accurata selezione di documenti e studi accademici con le opere del Gruppo N, costituito proprio a Padova da Alberto Biasi, Ennio Chiggio, Toni Costa, Edoardo Landi e Manfredo Massironi, e di Marina Apollonio: tutti protagonisti indiscussi della “nuova tendenza” ottico-cinetica.
La mostra troverà così completezza in un ampio approfondimento monografico che riproporrà le opere, gli ambienti e gli allestimenti degli anni Sessanta. Grande rilievo verrà dato anche alla scuola di psicologia della percezione sviluppata all’interno dell’Università di Padova. Nello specifico, saranno approfondite le figure di Cesare Musatti, Fabio Metelli e Gaetano Kanizsa. In particolare, saranno esaminati i loro principali temi di studio e i rapporti fra la loro ricerca scientifica e quella artistica delle avanguardie ottico-cinetiche.
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Paul Klee: Transparent-perspectivisch gefügt (II.), 1921 Lugano, Vitart S.A. Edoardo Landi, Monotipo SB 01, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Ennio Chiggio, Tondo 1966, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Manfredo Massironi, Alveare, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Toni Costa, Monotipo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Moses Harris Natural Systems of Colours Printed at Laidler’s Office, Princes-street, Licester-Fields.,Royal Academy of Arts - RA Book Collection Umberto Boccioni: Bozzetto per La città sale, 1910 Milano, Pinacoteca di Brera © Pinacoteca di Brera, Milano Vasilij Kandinskij: Wechselstreifen, Collezione Intesa Sanpaolo © Archivio Patrimonio Artistico Intesa Sanpaolo / foto Paolo Vandrasch, Milano Marina Apollonio, Dinamica circolare 6Z+H, 1968 diametro 100 cm Padova, collezione dell’artista Disco base per zootropio, Wheel of life, edito da H.G. Clarke & Co., Londra 1870 Torino, © Museo Nazionale del Cinema, Torino / photo Giorgio Tovo
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