30/12/2022 - Sarà visitabile fino al 5 febbraio 2023, presso il Museum of Art Pudong di Shanghai (MAP), la mostra Design For Fun, il primo capitolo di una quadrilogia dedicata al design italiano. Il progetto è curato per la parte italiana da Enrico Morteo e Maria Vittoria Capitanucci e per parte cinese da Ling Min, con il supporto del Consolato Generale d’Italia e dell’Istituto italiano di Cultura a Shanghai ed è organizzato da MondoMostre.
Nel più importante museo di Shanghai - aperto nel 2019 su progetto di Jean Nouvel - Design for Fun presenta oltre 200 pezzi disegnati da oltre 80 tra i creativi che hanno fatto la storia del design italiano, riflettendo su come, in modo gioioso e proattivo, la creatività italiana abbia sfidato le convenzioni e le norme accettate nel mondo del design, dissolvendo gli stereotipi e creato prodotti completamente nuovi per affrontare le sfide di una vita contemporanea in rapido cambiamento.
Quando, alla fine degli anni ’50, l’Italia raggiunse con qualche ritardo un’autentica modernità, il design non si incaricò solo di disegnare oggetti pratici e funzionali, ma anche di soddisfare nuove necessità e mutati bisogni. Come un bambino pronto a misurare il mondo dei grandi, il design italiano si avvicinò alle esigenze dell’industria, ai temi del grande numero, alle sfide della tecnologia, alle nuove dimensioni del consumo, adottando anche le strategie del gioco. Per creare oggetti utili, per dare risposte o risolvere problemi concreti, ma anche per interrogare il mondo, per capirne le regole ed esplorarne i limiti, proprio come un bambino.
Ecco allora oggetti esagerati, troppo grandi o troppo colorati, oggetti ironici o oggetti onirici. Campo libero alla metafora, alla similitudine e all’iperbole. Oggetti che sono macchinari in miniatura, oggetti antropomorfi, oggetti che sono troppo grassi o sottili come un filo.
Di fronte a una modernità in continua accelerazione, il design italiano si è interrogato su quale dovesse o potesse essere la forma di un futuro imminente. Non solo l'applicazione diligente di nuove tecniche o nuovi materiali, quanto l’investigazione di forme adeguate al mutare dei comportamenti individuali e collettivi. Il design italiano ha saputo così sparigliare le carte, ridere delle proprie illusioni, avvicinare l’utopia, azzardare aperture di credito verso nuovi scenari culturali, reinventare i sistemi produttivi e stupire il nuovo mercato globale con un eccesso di ironia, fantasia e bellezza.
Design for Fun non è solo il laboratorio di una società giovane e ottimista, allegra e curiosa. È una bottega in cui imparare a giocare. Con ironia e con serietà, con rigore e con una risata, mettendo insieme eleganza e ribellione, definendo limiti e tracciando nuove norme.
La mostra, allestita al museo di Shanghai da Aldo Cibic, uno dei protagonisti del design italiano, con la collaborazione di Joseph De Jardin, è essa stessa un’esperienza di colori e forme del design. Con una selezione di oltre 200 pezzi, da oltre 80 tra i più grandi creativi italiani, la mostra è una galleria di pezzi iconici - per citare solo qualche nome - di Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Antonio Citterio, Barnaba Fornasetti, Carlo e Tobia Scarpa, Aldo Cibic, Cleto Munari, Enzo Mari, Gae Aulenti, Piero Castiglioni, Gaetano Pesce, Joe Colombo, Vico Magistretti, Michele De Lucchi, ma anche di designer internazionali che hanno partecipato all’avventura produttiva del sistema Italia come Philippe Starck o Nathalie Du Pasquier.
Divisa in 13 sezioni, Design for Fun offre uno sguardo sul design italiano moderno, indaga le pulsioni verso un design più impulsivo e meno strutturato, guarda all’uso stravagante di materiali, combinazioni di colori e illuminazione, e alla profonda espansione in termini di ricerche estetiche e artigianalità nella manipolazione dei materiali da parte della creatività italiana. Una creatività attenta al significato più profondo del design legato alla vita quotidiana: nei giochi, nello sport, nel cibo, nella casa o nella socializzazione ma che suggerisce anche una certa spiritualità nel design di gioielli o maschere.
Nell’allestimento immaginato a Shanghai da Cibic Workshop, la mostra ripropone con sguardo ironico, spiazzante e divertente l’avventura del progetto italiano, iniziando ad affrontare la complessità del fenomeno italiano del design, che non può essere ridotta a un’unica esposizione, essendo Design for Fun solo la prima di una quadrilogia, ricca di tre altre pagine da rivelare nei prossimi tre anni: Rebel Design, Design for Future e Design for Elegance.
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