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Davide Trabucco, Wall Atlas, 2023. Apollodoro di Damasco, Pantheon, Roma. © Archivio Associazione Marinara Aldebaran Trieste
31/05/2023 - Triennale Milano partecipa alla quarta edizione della London Design Biennale, The Global Game: Remapping Collaborations (1 – 25 giugno), rappresentando il Padiglione Italia con la mostra Unseen Collaborations, curata da Marco Sammicheli, Direttore del Museo del Design Italiano, e Marilia Pederbelli, Assistente alla curatela di Triennale.
La Biennale di quest'anno, sotto la direzione artistica di Aric Chen, Direttore Generale del Nieuwe Instituut di Rotterdam, chiede ai partecipanti di esplorare il tema della collaborazione e della ricerca di sinergie condivise nell’ambito del design e non solo. La proposta di Triennale, esposta insieme a quelle di oltre 40 istituzioni di tutto il mondo alla Somerset House di Londra, partendo da una ricerca nei propri archivi, pone l’accento sui processi collaborativi alla base della progettazione di arredi e interni per motonavi e transatlantici italiani nella prima metà del Novecento. Questi progetti, concepiti come veri e propri padiglioni espositivi viaggianti, hanno contribuito in maniera decisiva non solo alla nascita del design italiano ma anche a rappresentare la cultura progettuale, artistica e produttiva italiana nel mondo.
Le grandi navi da crociera sono nella storia del design italiano uno dei primi esempi di collaborazione multidisciplinare tra tecnici, ingegneri, costruttori, designer, artisti, comparti industriali e realtà artigiane diffuse sul territorio, sodalizi che in più occasioni sono stati al centro delle Esposizioni Internazionali di Triennale, in particolare tra il 1923 e 1951. Motonavi e transatlantici, progetti collettivi tipicamente italiani, una volta dismessi vengono spesso smantellati sulle coste di paesi come Bangladesh, Pakistan o India dove diventano materiali e materie prime da rimettere sul mercato che riacquistano valore in nuovi processi generativi. Si costituisce così un ponte tra diverse aree del globo, una collaborazione invisibile e imprevista che lega l’inizio e la fine del ciclo di vita di un artefatto. La mostra vuole dunque aprire nuovi punti di vista sulla necessità di attivare collaborazioni inedite, su scala globale, che tengano conto dell’impatto umano, politico e ambientale di progetti complessi.
L’esposizione si configura come la ricostruzione di un ambiente insidioso e disturbante, fatto di opere e installazioni site-specific. Sono esposte Steel 6 (2016) di Liu Xiaodong, opera frutto della ricerca dell’artista cinese sulla quotidianità dei lavoratori siderurgici dei cantieri di demolizione delle grandi navi allestiti sulle coste del Bangladesh, la serie di tre maschere Order (2017) di Philippe Tabet, un affondo dell’artista francese su tre differenti processi industriali, quali la fusione dell’alluminio, l’incollaggio del compensato e la cottura della ceramica in smalto, e due installazioni site-specific, commissionate dai curatori e realizzate appositamente per la London Design Biennale di quest’anno, degli artisti italiani Davide Trabucco, che ripercorre la storia per immagini del design degli interni delle navi sottolineandone il carattere di architetture mobili e di progetti collettivi, e Melania Toma, che realizza un grande arazzo che rievoca le committenze che artisti e designer ricevevano dagli armatori per decorare le aree comuni e di rappresentanza delle navi da crociera.
La mostra alla Somerset House è accompagnata anche da un’esposizione realizzata appositamente da Davide Trabucco con un progetto di allestimento di Ferruccio Laviani per le vetrine del flagship store Kartell di Londra, in Brompton Road, in cui l’artista rielabora la propria ricerca e i temi affrontati in occasione della London Design Biennale.
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Davide Trabucco, Wall Atlas, 2023 Davide Trabucco, Wall Atlas, 2023 Melania Toma, Daughters of Pacha, 2021, Saatchi gallery
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