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19/07/2007 - Partirà a breve l’appalto per i lavori di riqualificazione del quartiere abusivo Gabelluccia a Crotone. L’Amministrazione Comunale ha, infatti, individuato, tramite un concorso pubblico indetto lo scorso anno, il progetto per gli interventi di riadattamento urbano dell’intera area. La commissione giudicatrice ha individuato come proposta vincitrice “RESET” del gruppo rappresentato dal noto architetto Luca Zevi di Roma.
Fulcro dell’idea progettuale è il parco lineare dell’Esaro come strategia di reintegrazione urbana. Il parco urbano si propone di riconnettere le aree golenali con le aree inedificate lungo il fiume con l’obiettivo di integrare le diverse parti urbane, a partire dal limite meridionale del quartiere Gabelluccia fino alla linea di costa, coinvolgendo così non solo gli insediamenti residenziali spontanei, ma anche aree in cui sono previste importanti trasformazioni come la Stazione ferroviaria e l’insediamento già Montedison.
Il parco lineare si configura come un grande corridoio ambientale finalizzato a restituire maggiore forza all’informe segno del fiume Esaro. In tal modo il parco lineare fa da contrappunto alle reti infrastrutturali che attraversano la città (la S.S. Jonica, la Ferrovia Reggio Calabria-Metaponto, l’asse di via Cutro). Attraverso il parco lineare il quartiere Gabelluccia si riconnette longitudinalmente alla città e al fronte marino; nello stesso tempo, mediante una trama trasversale, si aggancia da un lato agli insediamenti lungo via Cutro e dall’altro alle aree industriali e di espansione oltre la ferrovia.
L’ambito di intervento si è concentrato sulla ridefinizione della trama viaria, restituendole un ruolo di tessitura e di orientamento e identificazione dello spazio urbano.
La matrice del progetto è divenuta di conseguenza la strada con i suoi margini. Questi, per l’assenza di allineamenti nella distribuzione dei corpi di fabbrica, sono stati individuati in “setti murari attrezzati” che si sviluppano lungo le strade, sostituendo in tal modo le attuali recinzioni. Sono questi setti a risolvere il richiesto “attacco a terra” delle unità edilizie del quartiere Gabelluccia. L’attacco a terra viene traslato dal corpo di fabbrica al suo limite pertinenziale sulla strada.
I setti murari, insieme al vuoto della strada, costituiscono lo spazio pubblico elementare. La sezione della strada e dei setti varia a seconda delle esigenze dei contesti edilizi. I setti, che contengono le reti tecnologiche, i vani per la raccolta dei rifiuti, i depositi per le biciclette, i box per i contatori e la posta, si espandono in alcuni punti, divenendo spazi commerciali e sociali (botteghe artigiane, centro-anziani, negozi di prima necessità, biblioteca di quartiere).
I setti costituiscono una trama che restituisce unitarietà ad un insieme disperso e parcellizzato e nello stesso tempo ripropone lo spazio esterno come luogo pubblico per l’incontro e la socializzazione del vicinato.
La trama viaria ridefinita crea piccoli slarghi e piccole piazze. I setti, nel costituire i nuovi margini delle proprietà, sono a volte opachi, a volte invece consentono la vista dei giardini e degli orti che affiancano gli edifici. I setti agganciano il quartiere al corridoio ambientale del fiume Esaro e alla sua pista pedonale-ciclabile e nello stesso tempo proseguono nel letto del fiume nella forma di sottili briglie per la rinaturalizzazione degli argini.
Un ponte pedonale a campata unica connette Gabelluccia alle attrezzature sportive al di là del fiume e agli insediamenti lungo via Cutro. Il ponte è staticamente è a campata unica, con un appoggio intermedio costituito da un muro in c.a. a sbalzo sull’alveo, che costituisce un potente elemento di continuità con gli elementi murari che caratterizzano la nuova geografia del quartiere.
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Scheda progetto: |
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Ing. Arch. Massimo Mariani
RESET
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