04/06/2009 - Il comune di Quartu Sant’Elena (Cagliari) ha proclamato ufficialmente il vincitore del concorso di progettazione per il nuovo “Campus Istituti Superiori” cittadino. Si tratta del gruppo guidato dall’arch. Paolo Mestriner (Studioazero) e composto dai colleghi Alessandro Cavagnini, Matteo Battistini, Maria Pina Usai, Alessandro Villari e dagli ingegneri Alessandro Gasparini, Roberto Zani e Carla Ducoli.
Hanno invece rispettivamente meritato il secondo ed il terzo posto nella competizione i gruppi guidati dagli architetti Claudio Castiglioni e Luigi Fioramanti, mentre una menzione speciale è spettata al team guidato dall’arch. Cosetta Gigli (Raumplan – Ricerca e progettazione architettonica).
La competizione rientra nel programma annuale “Sensi Contemporanei – Qualità Italia”, promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) – Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l'architettura e l'arte contemporanee (PARC), d’intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) – Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione (DPS) e con le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia. Obiettivo specifico del programma è promuovere lo strumento del concorso di progettazione come occasione di confronto e garanzia per la realizzazione di opere pubbliche di qualità.
Il concorso a Quartu Sant’Elena ha richiesto ai suoi partecipanti di progettare le nuove sedi del Liceo Artistico e Scientifico della città, inserendoli in un lotto attualmente impegnato da 3 edifici dedicati all’istruzione superiore. Ai concorrenti è spettato anche il compito di ripensare la sistemazione degli spazi d’aggregazione esterni agli istituti. Una volta realizzati i nuovi volumi, il complesso scolastico costituirà a tutti gli effetti la nuova “cittadella scolastica”.
Con l’intento di conferire carattere unitario e coeso al futuro complesso, la proposta vincitrice immagina un percorso continuo anulare lungo tutto il perimetro del campus, a collegare le aree comuni e gli impianti sportivi oggi separati. Il progetto massimizza, inoltre, la presenza dei luoghi aperti attraverso la concentrazione dell'edificato nella minor superficie di suolo possibile.
“Al contrario degli edifici esistenti, i nuovi volumi seguiranno una dislocazione che mira a dilatare gli spazi aperti, tale dilatazione produce una chiarezza funzionale e spaziale che distribuisce e ordina i flussi in entrata e uscita. Attraverso il posizionamento di un grande parcheggio a raso (da 164 posti auto) posto sulla giacitura del precedente ma portato ad una quota inferiore ci si pone l’obiettivo di “far attraversare” lo spazio pubblico. I percorsi quindi come itinerari, veri e propri cammini, dove la percezione dei fattori ambientali sollecita gli studenti ad un’osservazione e quindi ad un’appropriazione sensoriale, intima, della natura del luogo. Le essenze arboree e erbacee pioniere, il suolo, il cielo e le mutazioni della luce. I flussi di traffico più intensi si fermeranno prima del campus e diverranno flussi pedonali. Questo concetto del portare l’ambiente, in tutte le sue accezioni materiche, all’interno del progetto ritornerà poi anche a livello architettonico”, fanno sapere i progettisti del team vincitore.
La riorganizzazione dell’area in termini paesaggistici, attraverso articolazioni e sequenze di parterre vegetali (orizzontali) e masse arboree (verticali), dà vita a “un parco nel parco”. Il nuovo sistema di spazi di relazione tra le varie aree verdi del Campus figura così come un tassello del più ampio Parco del Molentargius (uno dei più ricchi comparti ambientali “umidi” italiani) in cui il lotto è immerso, con lo Stagno di Quartu a sud ed il Lago di Simbrizzi a nord. “Il parco sarà una collezione di micro-paesaggi, tipici dell’area nella forma di un museo naturale e didattico della ricca complessità botanica, con un’ampia collezione di essenze endemiche e ornamentali”, si legge nella relazione di progetto fornita dal gruppo vincitore del concorso.
Una pelle nelle tonalità cromatiche del grigio basalto riveste il monolitico fronte esterno del nuovo Liceo artistico. Gli interni sono virati sul bianco, a creare un'atmosfera accogliente. Aperture statiche, di grandi dimensioni, caratterizzano gli ambienti delle aule, mentre aperture dinamiche, di grandezza ridotta, contraddistinguono gli spazi di movimento come i corridoi e i laboratori, pensati “come luoghi di incontro e riunioni”.
Per quanto riguarda l’edificio del Liceo Scientifico Brotzu, il team immagina di conservare l’esistente volume a 4 piani, dedicandolo alle sole aule, e di smantellare l’edificio più basso, sostituendolo con un corpo seminterrato ospitante i servizi usati alternativamente dal liceo scientifico e dal liceo artistico.
Un ponte pedonale in acciaio corten, ad elevata resistenza meccanica e necessitante di poca manutenzione, funge da collegamento tra il parcheggio ed il nuovo edificio del liceo artistico, attraversando le due “sponde” del Campus.
Al team vincitore va un premio pari a 24mila euro, mentre al secondo ed al terzo classificato delle somme rispettivamente pari a 18mila e 12mila euro.
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