16/03/2010 - Una casa per farfalle progettata sul modello della Farnsworth House di Mies van der Rohe è la protagonista del progetto “Are you really sure that a floor can't also be a ceiling? (Sei davvero sicuro che un pavimento non possa essere anche un soffitto?)” con cui il duo Bik van der Pol, formato dagli artisti olandesi Liesbeth Bik e Jos Van der Pol, ha vinto il concorso annuale internazionale "Enel Contemporanea", indetto dall'azeinda elettrica italiana per la realizzazione di opere d’arte sul tema dell’energia.
Oltre a Bik van der Pol, il Comitato Scientifico dell’iniziativa ha invitato a partecipare al concorso gli artisti Loris Gréaud (Francia), Jonathan Horowitz (USA), Anya Gallaccio (Gran Bretagna), Meg Cranston (USA), Daniel Canogar (Spagna) ed Allora & Calzadilla (Porto Rico). Hanno composto il Comitato Scientifico: Marc-Oliver Wahler (direttore Palais de Tokyo, Parigi), Beatrix Ruf (direttore Kunsthalle, Zurigo), Mami Kataoka (chief curator Mori Art Museum, Tokyo), Tirdad Zolghadr (curatore indipendente e critico, Berlino), Lourdes Fernandez (direttrice fiera ARCOmadrid), Jessica Morgan (curatrice dipartimento arte contemporanea Tate Modern, Londra), Hou Hanru (direttore “exhibitions and public program” San Francisco Art Institute, San Francisco).
Il Comitato d’Onore ed il Comitato di Presidenza di Enel Contemporanea Award 2010 hanno selezionato il duo olandese quale vincitore del concorso. Hanno fatto parte del Comitato d’Onore: Beatrice Trussardi (Presidente della Fondazione Trussardi), Franca Sozzani (Direttore Vogue Italia), l’architetto Michele De Lucchi, Francesco Micheli (Presidente di MiTo Settembre Musica). A formare il Comitato di Presidenza sono stati Piero Gnudi (Presidente di Enel), Luca Massimo Barbero (Direttore del MACRO) e Francesco Bonami (Direttore Artistico di Enel Contemporanea).
Il lavoro vincitore, che nel titolo cita una frase di Mies van der Rohe, verrà messo a punto con il contributo di Enel e, a partire dal prossimo autunno, entrerà a far parte della collezione d’arte del MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma.
"Se l’uomo in quanto specie vuole sopravvivere, sarà necessario adottare alcune misure importanti e radicali per poter concretizzare il concetto di crescita sostenibile e impatto neutro. L’inimmaginabile deve diventare reale. E’ necessario sviluppare un modo di pensare del tutto nuovo, spiegano dal duo Bik van der Pol. Le farfalle costituiscono una specie particolare: sono importanti sia da un punto di vista economico che ambientale perché intervengono nella pollinazione: come le api ed altri insetti e uccelli, spostano il polline da una pianta all’altra. Sono degli attori indispensabili nella catena alimentare: senza di esse non ci sarebbe la fecondazione e senza fecondazione, in ultima analisi, non ci sarebbe vita…Con la Farnsworth House (1951), l’architetto Mies van der Rohe pose l’accento sulla relazione tra uomo e natura: "Dovremmo cercare di ricondurre la natura, la casa e l’essere umano ad un’unità superiore". Questa casa è considerata una delle più radicalmente minimaliste mai progettate. Le pareti in vetro e lo spazio interno aperto creano una forte connessione con l’ambiente esterno, mentre la struttura esposta contempla una struttura che riduce ai minimi termini le pareti esterne piene. Mies van der Rohe ha concepito l’edificio come un riparo architettonico interno-esterno, al contempo indipendente dalla natura e connesso con essa.
La Farnsworth House è inserita nel paesaggio, accanto a un fiume, ed è stata conservata e restaurata con cura nel corso degli anni. Nel 1972 l’edificio è stato riportato al suo stato originale. La casa era stata costruita di proposito su dei pali: l’architetto aveva calcolato la crescita prevista del fiume, concependo l’alzato in modo tale che la casa potesse resistere a eventuali inondazioni. Tuttavia, negli ultimi decenni, diverse inondazioni hanno pesantemente danneggiato l’interno dell’edificio, dato che le acque hanno raggiunto il livello dell’alzata per ben sei volte negli ultimi 60 anni, a causa di una maggiore urbanizzazione dell’area circostante…Il nostro progetto riunisce tutti gli elementi descritti sopra in un modello architettonico liberamente basato sul progetto dell’icona del modernismo, la Farnsworth House.
Anziché fungere da abitazione, questo modello scomponibile in scala ridotta (circa 75%) sarà una casa provvisoria per le farfalle, viste come gli attori ultimi di idee idealiste di trasformazione, cambiamento e riciclaggio. A causa del cambiamento radicale insito nel loro ciclo di vita che le rende capaci di mutare da uno stato all’altro, esse non sono mai come appaiono. Le diverse fasi di questa specie in continua metamorfosi possono essere osservate e sperimentate nel modello. La natura diventa una lente all’interno dei limiti tracciati delle pareti museali. I visitatori sono invitati ad entrare nella casa dove le pareti di vetro del modello hanno una doppia funzione: da un lato fornire una visuale completa della serra creata dall’uomo e dei visitatori che vi camminano all’interno, dall’altro creare un ponte tra lo spazio interno e quello museale.
Le farfalle possono essere acquistate da speciali allevamenti in Tailandia e Costa Rica, contribuendo in questo modo alla protezione dell’habitat naturale in questi luoghi: aree tropicali altrimenti a rischio di deforestazione potrebbero generare una nuova ricchezza attraverso l’allevamento e il commercio di farfalle tropicali senza causare l’esaurimento delle risorse naturali e senza provocare seri danni ambientali. Questi allevamenti costituiscono nuove fonti di reddito e di occupazione per la popolazione locale, spesso povera, e dato che si tratta di un’attività per sua natura ecologica, rappresenta un’alternativa sostenibile all’agricoltura.
L’ambiente all’interno del modello sarà realizzato in collaborazione con specialisti locali e attraverso un programma di prestito di piante tropicali che potranno essere restituite al termine dell’installazione. Un custode, preferibilmente locale, si prenderà cura delle farfalle e dell’ambiente. L’energia utilizzata per questo progetto naturalmente dovrà essere "verde"; questo aspetto sarà rappresentato da un contratto stipulato da Enel.
Il titolo dell’opera Are you really sure that a floor can’t also be a ceiling? è realizzato con un pezzo di neon sulla parete, fungendo così da didascalia o riferimento all’installazione”.
Con l’opera del duo olandese sale a 8 il numero di opere supportate dal Progetto Enel Contemporanea. Nel 2009 è stata selezionata l’installazione a cielo aperto dell’americano Doug Aitken, sulla Punta dell’Isola Tiberina a Roma; il 2008 ha avuto per protagonisti la sala d’attesa eco-sostenibile, alimentata da pannelli fotovoltaici, realizzata dal visionario architetto statunitense Jeffrey Inaba (Los Angeles) per il Policlinico Umberto I di Roma (opera permanente); l’immaginifica video installazione del gruppo franco-brasiliano avaf - assume vivid astro focus, ospitata nella straordinaria cornice delle rovine archeologiche di Largo Argentina e del "Deep Garden" del gruppo d’artisti A12, presentato in occasione dell’11esima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia; nel 2007 è stata la volta dell’italiano Patrick Tuttofuoco, con una grande opera-cantiere in Piazza del Popolo a Roma, del danese Jeppe Hein con una fontana d’acqua interattiva nel quartiere capitolino della Garbatella e dell’inglese Angela Bulloch, ideatrice di un’“eclissi lunare” sopra l’Ara Pacis a Roma.
Bik van der Pol
Liesbeth Bik e Jos van der Pol lavorano e collaborano con il nome Bik van der Pol dal 1995. Le loro opere invitano il pubblico a ripensare ai luoghi, alla loro architettura, funzione e storia. Esplorano le potenzialità dell’arte di produrre e trasmettere conoscenza, così come di creare momenti di comunicazione. Tra i progetti e le mostre più recenti annoverano: la Biennale di Istanbul; la mostra Volksgarten alla Kunsthaus Graz; Plug In presso il Van AbbeMuseum di Eindhove;, Models For Tomorrow alla European Kunsthalle di Colonia; la Biennale di Mosca (2007); Fly Me To The Moon, al Rijksmuseum di Amsterdam; Naked Life, MOCA, Taipei (2006); Secession, Vienna; Cork Caucus Cork (2005); Nomads in Residence, uno spazio di lavoro itinerante per gli artisti, Utrecht (2003, con gli architetti Korteknie/Stuhlmacher). Hanno inoltre realizzati diverse pubblicazioni fra cui: Catching Some Air (2002), With Love From The Kitchen (2005), la serie in corso Past Imperfect (2005, 2007), Fly Me To The Moon (2006) e The Lost Moment (2007).
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