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13/09/2010 – Il concorso di progettazione per la realizzazione del Museo all'aperto sul Carso Goriziano ha il suo vincitore: si tratta dello studio svizzero Bürgi in cordata con Glass Architettura Urbanistica (Venezia), Thetis spa (Venezia) e Laut Engineering srl (Padova) e Arch. Stefano Alonzi (Venezia).
Il concorso, lanciato dalla provincia di Gorizia, chiedeva ai partecipanti di formuare proposte progettuali per la trasformazione funzionale, la riqualificazione paesaggistica e ambientale delle aree interessate, suddivise negli ambiti territoriali: Museo all’aperto del San Michele; Area belvedere Castellazzo Doberdò del lago; Area Panoramica sul Sacrario di Redipuglia.
Secondo e terzo premio sono rispettivamente andati al team di Metrogramma (Milano) e al gruppo composto da Srl YellowOffice, baukuh, D' Appolonia S.p.a., Stefano Peluso e Steven Geeraert
“L'area del museo all'aperto del San Michele è uno spazio sacro, che racchiude elementi storici, monumenti, cippi, cannoniere, i resti delle trincee, i reperti bellici conservati nel museo e i piccoli segni di chi ancora oggi ricorda un proprio caro o un parente. Per questo abbiamo deciso di ripulire l'area senza toccare le preesistenze e di semplificare l'insieme per rendere più evidenti i singoli elementi storici e allo stesso tempo riunirli con un unico gesto. Emergono in superficie la morfologia della roccia spoglia del Carso, la sua naturale porosità unita agli scavi e alle gallerie create dall'uomo. All'interno, tra le due parentesi dei percorsi: il Carso grigio, all' esterno: il Carso verde. Si disegna il perimetro dell'area di rispetto, reinterpretando il tema del bordo e del limite già così presenti e forti in questo paesaggio.
L'edificio esistente, sede del piccolo Museo del San Michele, sarà oggetto di restyling nella prima fase di realizzazione. Si propone di procedere con la rimozione di ogni decorazione interna ed esterna.
Il nuovo museo, previsto per la seconda fase, viene collocato all'interno della collina di riporto che corrisponde all'attuale parcheggio. La collina ha un declivio naturale che può permettere il posizionamento della nuova struttura in una strategica condizione ipogea, ma con una grande apertura verso valle che consente l'illuminazione diretta e la vista verso l'ampio panorama che si apre da questo punto: una visuale che permette di portare il paesaggio all'interno delle sale espositive, nelle quali l'osservatore si accosta ad un passato ricco di storia e di valore. Il percorso espositivo interno al nuovo museo prosegue in una grande manica di innesto con le vecchie cannoniere…
L'area di progetto di Castellazzo è inserita in un contesto paesaggistico che è unico nel suo genere.
Immaginiamo con questo progetto di poter rendere più profonde le sensazioni che già si avvertono quando si arriva ai punti panoramici, tagliando la terra e scendendo tra le due pareti carsiche, toccandole, sperimentando l'entrare dentro questa roccia che normalmente vediamo solo affiorare tra l'erba e la vegetazione…
L’ambito re di Puglia colpisce subito il visitatore per le dimensioni e la scala del Sacrario e per le silenziose presenze dei cipressi della collina di Sant'Elia. È uno spazio fortemente evocativo che non può lasciare indifferente chi lo attraversa, ma allo stesso tempo è un luogo che ci parla del passato. Da un lato cerchiamo di restituire integrità al Bosco dei cipressi: questa macchia verde e compatta riporta per assonanza l'immagine originaria del colle, dove al posto dei cipressi vi erano le croci dei caduti. Dall'altro lato immaginiamo per chi arriva all'area del belvedere, dopo aver percorso le scalinate del Sacrario, la possibilità di trovare uno spazio ampio, ombreggiato, sereno, che suggerisca l'esistenza di un futuro oltre la memoria e porti ad un atteggiamento non solo di ricordo, ma anche di leggerezza e di speranza, grazie alla vista sul paesaggio, ai colori della vegetazione, alla spazialità dell'area. Il nuovo “bosco” dei Bagolari è in dialogo con i cipressi del colle di Sant'Elia”, spiegano dal team vincitore, cui spetta un premio pari a 36mila euro.
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