Piattaforma in marmo Botticino sul lago di Ginevra
03/07/2024 - Un'imponente 'spiaggia galleggiante' affiora dalle acque del lago di Ginevra. È la nuova piattaforma balneare realizzata dallo studio di architettura svizzero ADAo Architects con la pietra naturale Pistore Marmi. 600 tonnellate di marmo Botticino finemente lavorato compongono un'opera pubblica di 19 metri di diametro pensata per facilitare l'accesso pubblico al lago sul Quai de Cologny.
Il Quai de Cologny è uno degli ingressi più belli di Ginevra che costeggia il lago per circa due chilometri. Dal 2017 è parte di un progetto di riqualifica mirante a facilitare l’accesso pubblico al lago per i bagnanti e a favorire lo sviluppo di una vera e propria biodiversità, creando “relais” per la fauna selvatica e atmosfere innovative che favoriscono l'osservazione e la contemplazione.
Nata per migliorare l'accessibilità e l'attrattiva turistica della riva est del lago di Ginevra, la piattaforma è sostenuta da una struttura di acciaio fissata al fondale del lago che sembra far galleggiare la superficie in marmo, ha un diametro esterno di 18,80 m e un diametro interno di 10,86 m.
La sua forma di “C” permetterà ai bagnanti di muoversi sia all'interno del semi cerchio, in una vasca riparata dalle onde, sia all'esterno, in acque libere. La piattaforma è collegata alla terra ferma mediante una passerella lunga 11 metri composta da 7 blocchi dello stesso marmo.
Il marmo Botticino è stato scelto dagli architetti dello studio ADAo di Ginevra per creare un’opera che si integrasse perfettamente con l'ambiente naturale ed il colore degli edifici circostanti.
I 67 blocchi prodotti in laboratorio sono stati caricati su 14 camion per raggiungere il Quai de Cologny. Successivamente, tramite una chiatta e un braccio gru, i blocchi di marmo sono stati collocati sulla passerella e sulla struttura in acciaio che affiora dall'acqua.
"Abbiamo trascorso un intero mese in cava a Botticino (Brescia) - racconta Noé Pasquale, titolare di Pistore Marmi - per attendere e selezionare i pezzi migliori, poiché era la montagna stessa che doveva “fornirci” i blocchi di cui avevamo bisogno. Inizialmente, abbiamo selezionato dei blocchi grezzi con lunghezza di 4 metri per poterli poi lavorare con macchine CNC e conferire loro una forma trapezoidale, portandoli alle dimensioni richieste. I marmi, dell'altezza di 50 centimetri, dovevano avere larghezze che andavano da 2,5 metri a 1,5 metri, per una profondità di 1,7 metri. I blocchi sono stati tagliati e forati garantendo una precisione millimetrica per permettere che fossero fissati alla struttura portante in acciaio in fase di installazione. I marmi, inoltre, dovevano risultare antisdrucciolo, antiscivolo, con angoli smussati".
Questo sito non utilizza cookie di profilazione ma solo cookie tecnici per funzionare correttamente e cookie di Analytics per raccogliere statistiche anonime sulla navigazione. Continuando la navigazione su questo sito si accetta la Cookie PolicyX non mostrare pi�