Agostino Iacurci dipinge la Puglia con i colori del Mediterraneo
Un intreccio tra arte, natura e cultura: Mediterranean Scrub è l’installazione realizzata nello showroom di Natuzzi Italia di Miami visibile fino al 31 dicembre
Pasquale Junior Natuzzi e Agostino Iacurci - Credits Natizzi Italia
19/12/2024 - Un'ode al Mediterraneo, dipinta con i colori della Puglia. Natuzzi Italia presenta Mediterranean Scrub. Un'installazione che intreccia arte, natura e cultura, celebrando l'eredità mediterranea e invitandoci a riflettere sul nostro rapporto con l'ambiente. Un'opera che nasce dalla collaborazione tra Natuzzi Italia, Regione Puglia e l'artista Agostino Iacurci.
In occasione di Art Basel eDesign Miami, Natuzzi Italia apre le porte del suo store di Miami a una speciale edizione di Natuzzi Open Art – il progetto di mecenatismo nato nel 2007, da una visione di Pasquale Natuzzi, come momento esperienziale d’arte contemporanea all’interno degli spazi Natuzzi, favorendo l’inclusività e il dialogo attraverso la creatività. Quest’anno, il progetto si arricchisce di una collaborazione con Regione Puglia e Pugliapromozione, per raccontare la regione dove il brand affonda le sue radici e dalla quale trae ispirazione per le sue collezioni come luogo d’elezione per l’arte, la bellezza e il saper fare. Nasce così Puglia Lovers, un racconto immersivo, capace di svelare i colori, le texture e i sapori del territorio in modo inedito.
Interprete di questo dialogo identitario è l’artista Agostino Iacurci, anch’esso pugliese, che ha tradotto l’energia di questa connessione nell’installazione Mediterranean Scrub, ispirandosi al ricco universo vegetale del Mediterraneo. Curata da Cristiano Seganfreddo, l’opera si sviluppa sia all’esterno che all’interno dello store Natuzzi Italia di North Miami Avenue, invitando il pubblico ad esplorare il rapporto tra l’heritage del brand e una visione contemporanea del design. L’installazione sarà visibile al pubblico dal 31 dicembre.
Oltre alla valenza artistica, Natuzzi Italia e gli altri soggetti coinvolti hanno voluto legare ancora di più questo progetto al territorio attraverso il sostegno a Save the Olives, una organizzazione no profit pugliese che si occupa di ricerca per trovare soluzioni al problema della xylella, malattia letale che da anni affligge gli ulivi, grande patrimonio economico e culturale della Puglia.
“Natuzzi Open Art rappresenta un’occasione straordinaria per utilizzare il linguaggio universale dell’arte e della bellezza e raccontare l’identità unica e straordinaria della terra di Puglia, nostra musa e nostra casa. Un nuovo percorso artistico che acquisisce risvolti non solo estetici ma anche etici perché diventa denuncia del dramma che oggi sta vivendo uno dei simboli della Puglia e della cultura mediterranea, ovvero l’Ulivo. L’ulivo è l’albero della vita nella cultura mediterranea, infinite testimonianze raccontano del suo utilizzo sin dall’origine del mondo. Oggi l’albero della vita, a causa di un batterio, la Xylella, sta morendo, e con ogni ulivo muore anche un po’ di questa terra. Sparisce un po’ della sua memoria, e della nostra”. Afferma Pasquale Junior Natuzzi, Chief Creative Officer Natuzzi Italia. “L’opera di Agostino Iacurci e la collaborazione con Regione Puglia e Pugliapromozione rafforza la nostra missione accanto a Save the Olives, l’organizzazione no profit che si occupa di salvaguardia e ricerca per individuare soluzioni che possano contrastare il disseccamento degli Ulivi.”
Con Mediterranean Scrub, Iacurci trasforma lo store Natuzzi Italia di Miami in una poesia visiva, un’installazione monumentale che intreccia memoria, identità e paesaggio. La facciata esterna accoglie i visitatori con un ramo d’ulivo stilizzato, come un portale che conduce in un viaggio immersivo nel cuore del Mediterraneo. All’interno, l’opera si svela attraverso un ritmo di leggerezza e intensità: una serie di “bandiere” sospese, ampie tele fluttuanti di tre metri per due, raccontano la flora selvatica mediterranea con silhouette nere che sembrano danzare nella memoria. Borragine, corbezzolo, papavero, rucola e ortica non sono solo piante; sono frammenti di vita e cultura, al contempo ricordi d’infanzia dell’artista e archetipi di un paesaggio condiviso.
L’installazione si muove tra piani multipli: i cerchi che migrano dai tessuti al pavimento aprono finestre simboliche che invitano lo spettatore a una riflessione stratificata. Elementi quotidiani come i panni stesi, simbolo del paesaggio pugliese, vengono qui sublimati in monumenti poetici, in grado di trasformare la semplicità in trascendenza.
“Quella che ho immaginato è una narrazione che si sviluppa in più atti, coinvolgendo tanto l'esterno quanto l'interno dell'edificio, rendendolo una macchia mediterranea metaforica, elemento che dà il titolo al mio lavoro,” afferma l’artista Agostino Iacurci. “Ma 'scrub' significa anche erosione, intesa come deterioramento del paesaggio naturale causata dalla Xylella, che sta distruggendo i nostri ulivi. Una possibile soluzione è quella di affiancare agli ulivi malati altre piante, creando un nuovo paesaggio. E così, nel mio lavoro, al grande ramo di ulivo sulla facciata si affiancano la borragine, il corbezzolo, la rucola, il papavero, il tarassaco e l'alloro, raffigurati sulle mie bandiere come semplici silhouette, creando una vera e propria alleanza vegetale che racconta al mondo la varietà del nostro territorio.”
Natuzzi Italia, dopo diversi progetti che hanno sensibilizzato sul tema e coinvolto personaggi internazionali come il designer Marcantonio e il fotografo Gianpaolo Sgura, si impegna nuovamente nella raccolta fondi per la ricerca sulla Xylella attraverso la vendita di stampe uniche derivanti dal lavoro di Iacurci.
“In Mediterranean Scrub, memoria e futuro si fondono in una narrazione visiva di rara intensità. Agostino Iacurci ci mostra come l’arte possa essere un luogo dove estetica e coscienza si incontrano, offrendo non solo visioni, ma strumenti per leggere e immaginare il mondo che ci circonda”, spiega Cristiano Seganfreddo, curatore del progetto. “Materiali umili - pitture e tessuti leggeri - si fanno eco della fragilità e della forza del Mediterraneo. L’opera, monumentale e nomade, incarna il paradosso di un paesaggio radicato nelle sue tradizioni eppure in perpetua trasformazione. La collaborazione con Save the Olives radica ulteriormente il progetto nel presente, trasformandolo in un atto di connessione tra arte e impegno. L’installazione si inscrive nel percorso artistico di Iacurci, arricchendo la sua serie Traveling Landscape con una nota di urgenza ambientale che amplifica la potenza del suo linguaggio visivo.”
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