07/04/2025 - Il design indipendente va in scena presso Spazio Vito Nesta in via Ferrante Aporti 16, Milano, fino al 13 aprile. Magnificat. Alchimie e devozione nel nuovo design è la mostra a cura di PaoloCasicci che racconta il design come atto di devozione alla materia, al processo creativo e al mestere stesso del progettare.
Progetto e arte si fondono con le vicende biografiche degli autori per dar vita a un repertorio personale fatto di sperimentazioni e di materiali nuovi, di manufatti in cui la componente artigianale più spinta incontra il pensiero e si fa visione del mondo, copywriting in forma di oggetto.
"I designer, gli artisti e i marchi di Magnificat sono stati scelti secondo un filo preciso" spiega il curatore Paolo Casicci. "Sono tutte figure che uniscono alla craftmanship più avanzata, e alla dedizione che questa esige, un livello di consapevolezza dello stare al mondo da progettisti con una vocazione e un senso preciso, esatto. Ci sono designer alchemici, sorpresi nell'atto di mettere al mondo materiali inediti nati dalla contaminazione di altri. Ci sono marchi che danno vita ad arredi con cui definiscono funzioni e riti inediti. C'è un approccio spontaneo ai temi ambientali che diventa naturalmente bellezza. Tutte le creazioni in mostra condividono l'aspirazione a diventare, branzianamente, attivatori dello spazio, quasi una nuova forma di focolare domestico".
Nella mostra sul design indipendente, il concetto di Alchimia è un punto chiave. Si tratta dell'attitudine dei designer selezionati a spingere un passo oltre la capacità di unire ingredienti diversi in un disegno unico, trasformando lo statico in dinamico, l’effimero in memoria, i materiali in nuova materia. L'Atelier è lo spazio in cui questa alchimia prende vita, dove il design diventa laboratorio continuo, generativo. L'Indipendenza dall'industria e dai circuiti mainstream è la leva di questa progettualità che non ha bisogno di diventare esclusiva, ma sa sottrarsi alle mode e all'effimero.
"Da giornalista - spiega Casicci - osservo continuamente progetti apparire a mostre, fiere e rassegne per essere sostituiti alla mostra, alla fiera e alla rassegna successive da nuove proposte. Questo automatismo ha trasformato il flusso di creazioni in rumore di fondo. Rischiamo di non saper distinguere più il buono dal cattivo design. Fermare la corsa all'inedito è un fatto etico".
L'altro punto fermo della mostra è l'assenza del virtuosismo artigianale fine a se stesso. "Magnificat non è un'esibizione muscolare. Anche nel progetto indipendente è forte la tentazione dell'assolo: l'abbiamo evitata puntando su figure in cui davvero la forma, anche quella più estrema, è viatico e sostanza".
Una scenografia corale in uno spazio anti-individualista
Dalla mostra durante il Fuorisalone 2024 'Nella pancia del Guerriero', che omaggiava il padre di Alchimia, Alessandro Guerriero, nasce la volontà condivisa di Vito Nesta di aprire il proprio spazio a una selezione collettiva, "per continuare a coltivare lo spirito collaborativo del progetto, che può salvarci in un momento storico difficilissimo". La stessa scenografia della mostra è un atto corale, sviluppato da Nesta in collaborazione con le eccellenze tessili di Slow Fiber coordinate dalla mood designer Sabina Guidotti.
La scenografia esalta le metrature generose dell'atelier, trasformandone l'open space in un terrazzo del Dopoguerra dove un bimbo immaginario corre felice tra i panni che pendono dall'alto, evocati dai tessuti di una serie di manifatture tessili storiche riunite in Slow Fiber: l'Opificio, Maglificio Maggia, Quagliotti, Oscalito, Vitale Barberis Canonico.
La suggestione di Vito Nesta è sviluppata da Guidotti, che ha selezionato i tessuti in una visione di recupero di racconti e di storie di filati che possono ancora essere valorizzati. Restituire vita e nuove opportunità a tessuti scartati e inutilizzati in uno slancio di rinascita e bellezza per divulgare valori e abitudini che non sono più rimandabili.
"Quando ho visto lo spazio e ho ascoltato le parole e il trasporto di Vito, ho voluto lavorare su qualcosa che aggiungesse valore a tutte le storie che si racconteranno nello spazio, ma non in un’ottica commerciale. Per questo abbiamo scelto di restituire vita e nuove opportunità a tutti quei tessuti scartati e inutilizzati in uno slancio di rinascita e bellezza».
I designer in mostra
Marta Abbott | Atelier Crestani | Atelier Nuanda | Giulia Barela Jewelry | Giorgio Bena | Bluecycle Beyond Marine Plastic Waste con Alessandro Gorla | Debonademeo | Egoundesign | Fabula | Simone Fanciullacci | Marco Guazzini | Kimano Design | Incalmi | Madlen Ceramics | Orografie con Martinelli Venezia | Medulum | Millim Studio | Riccardo Monachesi e Cecilia Valli | Ninefifty | Remould Italian Upcycle Design | Marino Secco | Slow Fiber | Teamwork Italy con Elena Pelosi | Veniston | Wanderart
Spazio Vito Nesta
Via Ferrante Aporti 16, Milano
5 - 13 aprile, 10 - 18.30
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