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Il progetto 'Torri di Babele' al Triennale Design Museum
Riflessione sull'abitare e l'utopia progettuale
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01/04/10 - Matteo Bazzicalupo e Raffaella Mangiarotti [deepdesign] contribuiscono con due concept di “Torri di Babele” alla terza interpretazione del Triennale Design Museum di Milano.        

Le torri “Blooming Towers” di Matteo Bazzicalupo e “Terracielo” di Raffaella Mangiarotti sono parte del progetto “Torri di Babele”, coordinato da Alessandro Mendini e Silvana Annichiarico, al quale hanno partecipato su invito designer e architetti, a cui è stato chiesto di intepretare il tema della differenza e dell’accordo fra le diversità come chiave di plurilinguismo segnico, materico, culturale, oggettuale. Le Torri di Babele non sono solo costruzioni, sono dei concetti mentali e fisici continui, un po' architettura e un po' città, destinati a non finire.

Matteo Bazzicalupo con Antonio Aricò [deepdesign]
Modello realizzato in collaborazione con il Maestro Vetraio Lorenzo Ferro, Protoservice Srl e Novagrafica

Come suggerisce il nome delle visionarie Blooming Towers, Matteo Bazzicalupo in collaborazione con Antonio Aricò si ispira ai fiori che crescono spontaneamente dal suolo e disegna un complesso di torri che sui loro sottili steli portano grandi boccioli che ospitano nuove e complete micro comunità. Nasce così una suggestiva skyline, radicata, proprio come i fiori alla ricerca di calore e stabilità, nella terra e con uno sviluppo verso il cielo fonte di luce e di acqua.

Per Matteo Bazzicalupo, la metafora del fiore è anche una provocazione, un‘invito all’uomo di elevarsi dal suolo della terra per guardare il mondo dall’alto. E’ da qui che l’uomo potrà scoprirne la ricchezza per ridimensionare il proprio ego e per andare alla ricerca della “tecnologia naturale”, pensiero sviluppato da Andrea Branzi nel libro “Modernità Debole e Diffusa”. In linea con questo pensiero, le Blooming Towers si rendono, come lo definisce Branzi, “disponibili ad intercettare le energie deboli e diffuse della natura”.

Di altezze differenti, le torri ospitano all’interno dei loro “boccioli” delle micro comunità in completa autonomia energetica e parzialmente alimentare. Ogni torre dispone, all’interno del bocciolo trasparente, di tre livelli. Il livello inferiore è dedicato alle attività culturali, quello intermedio ospita gli spazi residenziali e quello superiore, parzialmente apribile, offre spazi verdi di differente destinazione, dallo svago allo sport fino all’agricoltura.
Un ombrello composto da celle foto-voltaiche e collettori solari riveste la calotta superiore garantendo il fabbisogno di energia elettrica ed acqua calda.  Il sistema capillare di raccolta di acqua piovana sul maggior diametro consente di stivarla nell’intercapedine tra il primo solaio ed il calice, mentre un generatore eolico ad asse verticale posto tra il calice e lo stelo collabora alla produzione di energia elettrica. Lo “stelo” contiene un trifoglio di ascensori a vuoto d’aria avvolto da una scala/scivolo a chiocciola.

TERRACIELO
Raffaella Mangiarotti con Antonio Aricò [deepdesign]
Modello realizzato in collaborazione con Artech srl e Novagrafica

Terracielo di Raffaella Mangiarotti è la visione di un mondo a misura d’uomo, quasi idilliaco, ma tutt’altro che un mondo di ieri: lo fa intuire la forma a spirale della torre e lo dimostrano le tecnologie innovative incorporate nel progetto.
Grazie alla sua particolare conformazione elicoidale, la torre di Raffaella Mangiarotti crea un percorso quasi obbligatorio tra terra e cielo, dando il nome al progetto: Terracielo.
Attraverso un paesaggio di campagna verde, animata da case, piccole cascine, giardini, orti e animali, si giunge alla sommità, caratterizzata dall’inaspettata presenza di un grande imbuto, pensato per raccogliere l’acqua piovana. Qui dove la pioggia non si è ancora contaminata di sostanze inquinanti, risulta facile depurarla per immagazzinarla nello colonna della torre.
All’interno dello stelo corrono anche gli ascensori che portano al piano terra, al parcheggio e alle strade sotterranee.
Alla base della torre, una sonda geotermica trasferisce il calore dal terreno sfruttando la differenza di temperatura con gli spazi abitativi: si istaura così un flusso caldo dal suolo verso l’ambiente nei periodi più freddi dell’anno e viceversa dall’ambiente verso il suolo nei mesi estivi. Con un tale sistema di pompa di calore si riducono notevolmente i costi e l’impatto ambientale dei sistemi di condizionamente e di riscaldamento.
Alimentando la pompa con energia solare prodotta attraverso coppe fotovoltaiche installate sui tetti delle case e cascine, l’impianto diventa ancora più eco-sostenibile.

Con la sua torre elicoidale Terracielo, Raffaella Mangiarotti crea il concept di un paesaggio vitale accogliente, eco-compatibile e innovativo in cima al quale sembra che il cielo si possa toccare con un dito.

TORRI DI BABILONIA
All’interno della terza interpretazione del Triennale Design Museum Alessandro Mendini e Silvana Annicchiarico hanno invitato una selezione di giovani architetti e designer a formulare una riflessione sul tema dell’abitare e dell’utopia progettuale.
Sul modello ideale della torre di Babele viene realizzata una serie di torri, tutte contenute all'interno della stessa pianta quadrata e tutte con la stessa altezza.
Questo sistema di torri, caratterizzate da plurilinguismo segnico, materico, culturale e oggettuale, è pensato come simbolo e anima totemica della città, dove le facciate e i volumi esprimono con i loro linguaggi le tensioni etiche ed estetiche degli abitanti, la loro poesia e responsabilità. Se il museo si chiede “Quali cose siamo”, queste torri si chiedono “in quali cose abitiamo”.

Hanno progettato scenari e prodotti per aziende ed enti appartenenti a diversi settori merceologici, tra i quali Aldo Coppola, Barilla, Castelli Haworth, Coca Cola, Coin, Giochi Olimpici Torino 2006, Coop, Daimler Chrysler, Giorgetti, Glaxo Smithkline, JVC, Kitchen Aids, Kraft Suchard, Kimberly Clark , Imetec, Mandarina Duck, Nec, Panasonic, RSVP, San Lorenzo, Whirlpool Europe. Sono stati premiati nei concorsi Young & Design (1996, 1997, 1999, 2000), Cosmopack (1995, 1996), Esaedro (1997), ID Award (2004, 2009), Selezione Compasso d’Oro (2005, 2006), Green Dot Award (2009).
Hanno tenuto lezioni presso la Facoltà del Design del Politecnico di Milano, la SDA Bocconi, la Scuola Politecnica di Design, l'Istituto Europeo di Design, lo IUAV di Treviso e l'Istituto Superiore di Design di Napoli. Raffaella è ricercatore presso la Facoltà di Design del Politecnico di Milano.
Alcuni dei loro progetti sono stati pubblicati su prestigiose riviste e libri, tra questi The International Design Yearbook 2005, L’Observatoire de Première Vision, The International Design Encyclopedia of MoMA, Design Now! (Taschen, 2008).
 
La lampada Dandelion fa parte della Collezione Permanente del Design e Architettura del MoMA di New York. Nel 2009/2010, il lavoro di deepdesign è stato esposto al Triennale Design Museum all’interno della mostra monografica “l’anima sensibile delle cose”.


deepdesign
Via Ercole Ferrario 7
20144 Milano
Tel +39 –02 39448483¬
[email protected]
www.deepdesign.it






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