22/10/2012 - Sono oltre trecento le persone, tra volontari e studenti che, il 25 settembre 2012 in occasione dell’Hay Festival di Segovia (Spagna), hanno battuto ogni record di partecipazione con il progetto di collaborazione architettonica più ambizioso mai realizzato dall’AHEC. Salendo da Plaza del Azoguejo fino alla collina in cui ha sede la scuola di design “Casa de los Picos”, i volontari locali hanno formato una catena umana lunga oltre 200 metri, passandosi di mano in mano i componenti in tulipier americano (American tulipwood) lavorati artigianalmente per un’installazione concepita in due fasi dall’architetto Fermín González Blanco e dai suoi studenti della IE University. Il risultato è stato un Festival davvero eccezionale all’insegna dello spirito comunitario e del coinvolgimento dei cittadini.
Nota anche per il suo antico acquedotto romano, Segovia è sede della facoltà di Architettura della prestigiosa IE University con cui l’AHEC ha avviato una collaborazione all’inizio dell’anno. Lo scopo era quello di mostrare agli studenti il potenziale strutturale e le credenziali ambientali del legno di latifoglie americane e di offrire loro l’occasione di elaborare e realizzare nuovi progetti, nel quadro di un programma didattico incentrato sull’utilizzo del legno come materiale di design.
Oltre ai singoli progetti di design in mostra alla Casa de los Picos per tutta la durata dell’Hay Festival, l’AHEC intendeva coinvolgere un folto gruppo di studenti in un’iniziativa di design e costruzione fondata sulla pianificazione e sul lavoro di squadra. Sulla base di un sistema modulare denominato “Lupo”, concepito da González Blanco, una ventina di studenti hanno progettato due strutture complementari ma contrastanti utilizzando grandi pannelli laminati di tulipier americano. Da questi pannelli sono stati ricavati 336 componenti “Lupo” in sette forme ripetute mediante l’uso di una fresatrice CNC; su ciascun pezzo sono stati poi creati complessi moduli forati che hanno permesso di realizzare fissaggi con tasselli di legno senza colla. I 336 pezzi fresati e forati sono quindi stati assemblati per realizzare un’esatta replica di una sezione dell’acquedotto romano, battezzata per l’appunto “Acueducto”. Il modello, alto circa 3 metri e del peso di 453 kg è stato costruito in poche ore, proprio sotto l’acquedotto originale davanti a centinaia di curiosi e giornalisti. Il tocco finale è spettato al sindaco di Segovia, che ha collocato l’ultimo pezzo sulla struttura, dichiarando così ultimati i lavori.
Il modello è rimasto in mostra fino a sera quando è stato smontato con ogni cura. La fase successiva, forse la più ambiziosa del progetto, ha visto oltre 300 volontari di ogni età della comunità locale formare una vera e propria catena umana dall’acquedotto fino alla collina che domina la città di Segovia, dove si trova la Scuola di Design “Casa de los Picos”. In un’atmosfera allegra e festosa, i 336 pezzi sono passati di mano in mano lungo tutta la catena umana sotto gli occhi divertiti di residenti e turisti. Sheila Cremaschi, Direttore dell’Hay Festival di Segovia è rimasta colpita da questo spirito di gruppo: “È in assoluto la manifestazione collettiva più bella che abbia mai visto! – ha dichiarato – Questo progetto è riuscito a riunire tutti i nostri concittadini in un evento grandioso!”
All’arrivo a destinazione, i pezzi sono stati collocati in modo da completare la seconda fase, permanente, dell’installazione, ovvero l’”Esponja” (spugna). Si tratta di un’eccezionale scultura alta 3,7 m composta dai pannelli di tulipier rimasti dopo la produzione dei componenti “Lupo”. I 92 pannelli squadrati con la sagoma vuota dei componenti “Lupo” da essi ricavati sono poi stati fissati insieme senza l’utilizzo di colla, bensì ricorrendo a tasselli di legno che consentono di unire e smontare i pezzi più volte per un successivo utilizzo. Grazie agli spazi vuoti dei pannelli, i visitatori possono vedere attraverso la struttura.
Così David Venables, direttore europeo dell’AHEC, che ha ideato il progetto originale insieme a Fermín González Blanco: “La replica dell’acquedotto ha prodotto un impatto superiore a ogni nostra aspettativa. Il tulipier si è rivelato ideale per questo progetto, perché ha offerto la resistenza e la leggerezza di cui avevamo bisogno. Ma la sorpresa più grande è stato lo splendido effetto creato dalla variazione di colore marmorizzata naturale del tulipier, che si abbinava perfettamente ai blocchi di granito originali alle sue spalle. L’uso dei materiali residui per l’Esponja unito all’esaltazione delle proprietà strutturali del tulipier si sono rivelate caratteristiche vincenti. Ringraziamo Arup per i suoi preziosi consigli di natura strutturale e la guida in fase di progettazione”.
Javier Quintana, Preside della facoltà di Architettura della IE University, commenta entusiasta il successo ottenuto dal progetto sotto così tanti profili: “Volevamo fare un progetto importante per gli studenti e per la città di Segovia, e naturalmente qualcosa che mettesse alla prova ed esaltasse le qualità del legno di latifoglie americane. Tutti e tre gli obiettivi sono stati centrati. Ci siamo divertiti, abbiamo imparato cose nuove e siamo arrivati dritti al cuore di tante persone”.
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