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19/10/2011 - Da San Lorenzo di Sebato, località al crocevia fra la Val Pusteria e la Val Badia, parte la stradina che porta al San Lorenzo Mountain Lodge, un’antica ed esclusiva tenuta alpina, ristrutturata da Stephan Dellago e dall’interior designer Christina Biasi von Berg dello studio Biquadra Innenarchitektur che ne ha curato le atmosfere calde e rassicuranti.
Circondata da distese di verde e da un bosco di 17 ettari, l’antica residenza si erge su una radura che domina il fondovalle della Val Pusteria. Le pareti in muratura del pian terreno rifinite a calce con l’antico sistema a spatola irregolare e il primo piano interamente in legno, fanno del San Lorenzo Mountain Lodge un riuscito esempio di ristrutturazione di un vecchio maso di montagna. La corte interna del XVI secolo, anticamente utilizzata dai signori durante le battute di caccia, ha mantenuto la sua struttura originaria anche dopo la ristrutturazione. Con grande rispetto per la preesistenza e in linea con le direttive dell’ufficio per i beni culturali, Giorgia e Stefano Barbini hanno riportato il manufatto al suo antico splendore. Nei limiti del possibile le parti in legno sono state rigenerate e conservate limitando al minimo le sostituzioni con legno nuovo proveniente dai boschi di proprietà.
Le antiche porte in legno ornate dalle preziose maniglie sono state sottoposte ad una accurata ristrutturazione e ricollocate nella loro posizione originale. Anche i balconcini e le finestre hanno riacquistato l’aspetto di una volta e filtrano la luce della montagna trasformandola in quella gradevole luminosità capace di creare la corroborante atmosfera di casa di tempi passati, oggi più che mai apprezzata da chi è assuefatto alla luce abbagliante delle moderne vetrate panoramiche.
Quelli che vengono chiamati “Hofwiese” (prati della corte) sono stati delimitati da una staccionata in legno tradizionale, la cui lavorazione è ormai appannaggio di pochi contadini della vallata. Sul retro dell’edificio protetto da un alto muro di pietra, l’ospite trova una lounge all’aperto: è una rivisitazione della tradizionale panca ad angolo onnipresente sul retro delle case contadine, qui sostituita da comode e moderne sedute su una piattaforma in legno a doghe larghe da cui godere la meravigliosa vista sulla valle. Una vasca idromassaggio panoramica riscaldata promette momenti di benessere esclusivo in una cornice naturale incontaminata.
La scelta dei materiali è stata dettata da esigenze di autenticità ed ecologia. Il tetto è stato completamente ristrutturato e rivestito secondo la tradizione rinunciando alla lavorazione industriale a favore di scandole in legno di larice spaccate a mano, irregolari e più resistenti. L’intervento strutturale più importante è stata la posa del riscaldamento a pavimento sull’intera superficie abitativa. I vecchi pavimenti sono stati cautamente sollevati, ristrutturati e riposizionati secondo l’originale (tranne che nell’ingresso). L’intero edificio viene riscaldato da un moderno impianto a cippato alimentato con il legname ricavato dal taglio annuo per la pulizia del bosco di proprietà di 12 ettari e sminuzzato in loco. La stufa in muratura e il caminetto creano atmosfera e integrano il calore del riscaldamento centralizzato. L’acqua che sgorga dalla sorgente di proprietà completa il progetto energetico voluto dai Barbini interamente orientato alla sostenibilità e alla tutela dell’ambiente.
Le vecchie travi in legno che non si sono potute mantenere, sono state sostituite con altre originali recuperate nei masi vicini o con travi nuove realizzate con il legno dei boschi di proprietà. Per gli interni sono stati utilizzati solo materiali autoctoni come il legno di abete, di larice e di cirmolo e la pietra locale di origini quarzifere. Tranne qualche esclusivo pezzo di design, arredi e corpi illuminanti sono stati realizzati da artigiani locali su progetto della committenza.
Fonte: aenzia communication plus
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