Dimensione testo |
|
10/11/2016 - E' stato inaugurato lo scorso 21 ottobre il nuovo ristorante 'in carcere' Liberamensa all’interno della casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino 'Le Vallette'. Il progetto, firmato da Andrea Marcante e Adelaide Testa di studio UdA, è uno dei primi casi in Italia dove si tenta di dare qualità ambientale a luoghi deboli come le carceri con l'obbiettivo di maggior benessere degli operatori, e di coloro che stanno portando avanti un percorso riabilitativo.
Con cinquanta posti a sedere il ristorante è gestito da persone in stato di detenzione, dallo chef al servizio ai tavoli. Il coinvolgimento dei detenuti permette loro di confrontarsi con il mercato reale, ma rappresenta un’occasione per il pubblico di prendere consapevolezza e partecipazione ad un percorso di reintegrazione.
Il progetto incarna la speranza "che questa iniziativa diventi una possibile “breccia” in quell’alto muro che impedisce oggi all’interior design di misurarsi proprio con quei luoghi che ne avrebbero maggiormente bisogno" - spiegano gli architetti -
"L’interior design non può fermarsi alle case, ai negozi o agli alberghi. Deve riuscire a entrare anche in luoghi ‘deboli’ come le carceri e gli ospedali".
Una storia di design, quella di Liberamensa, pensata per reinventare gli spazi senza cancellarne l’identità: basti pensare alle grate delle inferriate trasformate da vetri colorati o ai tavoli modulari. Ma anche una storia di riscatto, dove la cucina diventa forma di evasione dal carcere per offrire la degustazione di "cibi per menti libere".
|
Consiglia questa notizia ai tuoi amici
|
|