09/01/2019 - Nel gergo surfistico l’espressione “Point Break” fa riferimento al “punto di rottura” dell’onda. La forma dell’edificio in sezione – che ricorda quella di un’onda – e la sua evidente relazione di “rottura” con il contesto, hanno suggerito il nome di questa villa posta sulla via principale della cittadina di Castel di Lama, in provincia di Ascoli Piceno.
L’edificio progettato da Emanuele Scaramucci con telaio in cemento armato e copertura in legno, ha il suo lato lungo posto perpendicolarmente all’asse N/S in modo da sfruttare al massimo i benefici derivanti dall’irraggiamento.
Due volumi a sezione trapezoidale invertita si intersecano per generare la spazialità di questa abitazione unifamiliare. La falda di copertura del volume principale è orientata in direzione sud/nord. In questo modo viene aumentata la superficie delle pareti esposte a sud e si riduce la dimensione di quelle esposte a nord. La copertura del secondo volume, all’opposto, si orienta a favore di irraggiamento per ospitare i pannelli fotovoltaici che, in questo modo, rimangono nascosti, invisibili dalla strada e dal giardino dell’abitazione.
L’accesso viene localizzato sul lato sud/est del lotto. Sfruttando il naturale declivio e la possibilità di movimenti terra artificiali il piano terra viene a trovarsi rialzato rispetto al piano stradale. Tale scelta consente di ridurre l’impatto ambientale e visivo dell’edificazione, esattamente all’opposto di quanto realizzato dalle costruzioni limitrofe.
Su una porzione del piano seminterrato viene realizzato un garage, mentre tutta la restante superficie è destinata agli hobby dei proprietari ed è predisposta per la realizzazione di una eventuale seconda unità abitativa, dotata di un suo ingresso indipendente.
Sulla zona est del piano terra dell’edificio si sviluppa la zona giorno dell’abitazione costituita da un grande, unico, open-space con ambienti di altezza variabile, che ospitano la cucina, il soggiorno, un locale studio e i servizi igienici.
Per offrire il massimo contatto con l’esterno e godere della vista sul paesaggio molte superfici risultano finestrate: due vetrate contrapposte in zona giorno collegano, come in una sorta di cannocchiale, lo spazio a giardino del lato nord con il paesaggio della Vallata del Tronto.
Nella parte occidentale del piano terra, rialzata di circa 1 m rispetto alla zona giorno, si sviluppa la zona notte.
L’accesso al piano terra avviene attraverso due scale, una interna e una esterna. La scala esterna, posta sul lato orientale, collega l’accesso pedonale al portico di ingresso e si trasforma, nell’ultimo tratto, in una passerella sospesa, realizzata con materiali quali legno e acciaio che vuole rimandare alle passerelle usurate dal tempo tipiche dei pontili.
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