27/08/2020 - Con Casa Naila, lo studio messicano BAAQ più che una residenza per vacanze progetta il legame tra l’abitante e l’ambiente che lo circonda.
La casa – che prende il suo nome da una canzone tradizionale – si trova su una punta rocciosa, come un faro verso il mare, ed esplora nuove possibilità di abitare la spiaggia recupenando materiali dell'architettura locale di Oaxaca.
Con due fronti verso la costa del Pacifico, Casa Naila è organizzata in quattro volumi alti sette metri che racchiudono un cortile a croce e con un tetto a falde che incornicia la vista sul mare.
"Il processo concettuale è partito dall'idea di definire due assi compositivi, creando un patio a forma di croce che articola i 4 volumi del progetto. Questi volumi sono stati fondamentali per ottenere un'adeguata integrazione tra l'architettura e il suo immediato circondario", affermano gli architetti.
Le diverse angolazioni in pianta e sezione che configurano i volumi, sono state progettate con lo scopo di consentire all’utente di avere una vista sull'oceano da qualsiasi stanza e fondersi formalmente con il paesaggio roccioso della spiaggia.
Il programma architettonico si sviluppa sia all'interno che all'esterno, ricercando l'efficienza spaziale e funzionale, dove il fulcro del progetto è costituito dalle zone giorno, che collegano le aree private attraverso la corte centrale e la piscina.
I volumi sono realizzati in cemento al piano terra, in modo da orientare e inquadrare le viste a sud e ad est. Al primo piano i volumi sono costituiti da strutture a telaio in legno e all'esterno in legno di palma, utilizzato come sistema costruttivo tradizionale nelle case vernacolari delle comunità costiere.
La pelle di palma, una tecnica tradizionalmente utilizzata nelle capanne informali sulla spiaggia, è stata adattata per fornire un'interpretazione contemporanea delle tecniche di costruzione vernacolari. Il suo utilizzo porta trasparenza, permeabilità permettendo la ventilazione trasversale e viste verso l'esterno senza bisogno di finestre.
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