16/11/2021 - È stata aperta a Firenze, nell’ex monastero di Sant’Ambrogio, la nuova caffetteria di Ditta Artigianale.
Dopo 35 anni di disuso e un articolato restauro durato quattro anni, l’ex monastero di Sant’Ambrogio, nel cuore della città, torna a nuova vita.
L’intervento di recupero dei 300 metri quadri, inclusi refettorio e chiostro, è a cura di Studio Q-bic ed è focalizzato sulla fusione di toscanità e tradizione degli spazi con gli interni contemporanei dal carattere internazionale.
In particolare, l’ex refettorio del convento, che si affaccia sul chiostro, è la sede della Scuola del Caffè, mentre i locali che si affacciano su via Carducci sono il cuore della caffetteria. Linee pulite, colori neutri percorsi dal verde che si riconnette simbolicamente al giardino interno, legno, ferro, ottone travi a vista sono le coordinate della ristrutturazione, mentre le pareti “ripulite” dalle più recenti tinteggiature ritrovano l’identità originale.
“Come sempre lavorando su Firenze ci piace dare risalto alla storia, il tempo è il valore intrinseco in questi edifici. In Carducci abbiamo voluto togliere oltre le sovrastrutture anche gli strati di vernice, dando risalto alla patina del tempo. - dichiarano Luca e Marco Baldini dello studio di architettura Q-bic - Il terzo Ditta Artigianale è come sempre molto diverso dai precedenti: contro i format che si replicano, anche qui usiamo un linguaggio diverso, perché crediamo fermamente che ogni luogo debba avere un’anima propria, con cui sia necessario relazionarsi”.
La ristrutturazione ha l’obiettivo di creare un luogo che sia durevole nel tempo, rispettoso di epoche diverse, che unisce tradizione e contemporaneità quella di Ditta Artigianale Carducci. Gli arredi fissi sono tutti su disegno, come ad esempio nella Sala del Cenacolo, dove la boiserie fatta a doghe di legno è sia un elemento estetico ma che aiuta anche l’acustica, risolvendo problemi di riverbero del suono. Lo stesso motivo è un segno distintivo, ritorna anche nel banco bar, basso, che supera il concetto di separazione netta tra operatore e cliente, il fil rouge di Ditta Artigianale.
Varie le modalità per vivere il luogo, ad esempio con l’utilizzo di sgabelli alti, poltroncine, divanetti. Le vetrate sono apribili, la cucina è a vista, una grande vetrata separa dalla Scuola di Caffetteria. Tutte le macchine da caffè sono Vittorio Arduino, come quella principale, customizzata con i colori del brand.
A giocare il ruolo del protagonista nella caffetteria è proprio il bancone con una area apposita per i coffee lover, che così possono sostare davanti alla consolle del barista per osservarne i movimenti per tutto il tempo che ne avranno voglia. Nell’antico refettorio che si affaccia sul chiostro interno, si sviluppa la Scuola, con un grande bancone centrale, oltre a sedute e tavoli per la consumazione. Anche l’area verde del chiostro è stata recuperata, grazie all’intervento del paesaggista Niccolò Mori. Il chiostro ha mantenuto la planimetria originale e le connotazioni tipiche del giardino monastico, caratterizzato da un mix di piante ornamentali e produttive. Anche la suddivisione in quattro settori è restata invariata, così come l’antico pozzo che è stato oggetto di restauro.
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