15/04/2015 - In uno spazio di oltre 1.000 mq, concepito come un’enorme Galleria d’Arte con un Giardino di Sculture nascosto, Flos è lieta di presentare le nuove lampade decorative di Michael Anastassiades, R. & E. Bouroullec, Antonio Citterio, Piero Lissoni, Jasper Morrison, Philippe Starck, Patricia Urquiola e Tokujin Yoshioka, insieme alle più recenti novità della collezione Architetturale e alla Collezione Ares Outdoor by Flos. Un’installazione poetica e scenografica, creata dal designer e artista Ron Gilad.
“Lo stand agisce come un punto d’incontro tra due mondi che tendono a contraddire l’un l’altro: quello commerciale e quello artistico. Il mio obiettivo era di costruire un ‘ponte’ che unisse queste due parti. In generale si avrà l’impressione di entrare in un museo e di vivere l’esperienza di un’installazione in cui ogni lampada è concepita come una scultura creata da un artista. Una scultura che ha un valore aggiunto: la capacità di avere una funzione, cioè di illuminare non solo la nostra mente o la nostra anima, ma anche lo spazio che ci circonda fisicamente.
Ho concepito lo stand come una galleria d’arte moderna, un anonimo ‘cubo bianco’ che non rivela il suo contenuto dall’esterno. La magia avviene una volta entrati: le sue proporzioni, la sua purezza e il suo carattere anonimo, lo rendono totalmente diverso da qualsiasi stand ‘tradizionale’ in una fiera commerciale, regalando ai visitatori la possibilità di ‘concedersi una pausa’ dalla corsa continua in giro per gli stand, un luogo in cui poter godere sia la bellezza che il silenzio.
La Galleria principale conduce a un 'Giardino di Sculture': un luogo in cui la vegetazione naturale è rappresentata da mega-sculture astratte, illuminate in modo drammatico. Due ambienti, Interno ed Esterno, che contraddicono l’un l’altro e che al tempo stesso si completano.
Normalmente, nelle presentazioni di lampade, tendono tutti ad installare le luci in stanze o spazi contenuti, in modo da isolarle dall’ambiente circostante e focalizzare l’attenzione sulla quantità e qualità di emissione di luce. Qui ho voluto correre un rischio non indifferente, lasciando fluire la loro luce negli spazi. Così, ad esempio, la luce delle lampade di Starck sfuma verso quella delle lampade di Urquiola; la Black Line illumina in parte la lampada di Jasper, mentre la luce di quest’ultima è riflessa nella lampada di Tokujin, e così via. Si può ancora stimare la qualità della luce di ciascuna lampada, ma in maniera più organica. E in ogni caso la questione non è solo apprezzarne le caratteristiche tecniche, ma anche il lato emozionale: la sua forma, la sua matericità, le sue proporzioni, in che modo è posizionata a terra, o sospesa, e come influenza uno spazio.
E’ una cosa rara per me non presentare un mio pezzo e dedicarmi invece alle necessità di altri designer; trovarmi in un luogo in cui mettere da parte il mi ego e fare il massimo per innalzare i miei colleghi ‘su un piedistallo’. Chiaramente non è un lavoro facile, tuttavia nell’installazione si può comunque ritrovare la mia particolare ossessione per la simmetria e per l’ironia, il che significa che in un modo non convenzionale ho concesso al mio spirito di essere presente anche in questo spazio…. " Ron Gilad
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