27/07/2015 - Il tavolo Pangea disegnato dall’architetto De Lucchi e realizzato da Riva 1920 in occasione di Expo 2015 è ora in mostra nella meravigliosa e centralissima cornice di Piazza Italia, all’incrocio tra il Cardo ed il Decumano.
Il progetto si ispira e prende il nome da Pangea unico continente che in origine si ritiene includesse tutte le terre emerse e che durante le successive ere geologiche si è diviso nei vari continenti.
La superficie di 80 metri quadrati realizzata in Kauri, legno millenario proveniente dal sottosuolo della Nuova Zelanda, è composta da 19 pezzi sagomati ed è sostenuta da 271 gambe realizzate in Briccola, pali di rovere recuperati della laguna di Venezia.
Al centro della realizzazione del progetto il rispetto per l’ambiente e la salvaguardia del patrimonio arboreo attraverso l’impiego di legni di riuso per i quali, da sempre, l’azienda si distingue.
Gli oltre 140 Paesi coinvolti mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri.
Il progetto dell’Arch. Michele De Lucchi ripropone un ritorno alle origini e all’unità, senza confini di stato, pregiudizi, differenze tra popoli, discriminazioni di razza e di classe intorno al tema universale del cibo.
Questo tavolo rappresenta un momento di dialogo e di incontro tra i protagonisti della comunità internazionale che si confrontano sulle principali sfide dell’umanità, sui processi produttivi e sui temi dell’uguaglianza e dell’equità nell’ approvvigionamento delle risorse che il nostro pianeta ci mette a disposizione.
Al centro della realizzazione del progetto il rispetto per l’ambiente e la salvaguardia del patrimonio arboreo attraverso l’impiego di legni di riuso per i quali, da sempre, l’azienda si distingue.
Kauri, legno millenario recuperato dal sottosuolo e proveniente dalla Nuova Zelanda per il piano a liste incollate e Briccole, pali di rovere recuperati della laguna di Venezia per le 271 gambe a sostegno dell’intera struttura.
La superficie del tavolo, composta da 19 pezzi sagomati che si intersecano gli uni con gli altri andando a comporre un puzzle extra size, è stata sottoposta ad un procedimento di sabbiatura in grado di mettere in rilievo e valorizzare le venature di questo straordinario legno.
Per la realizzazione del tavolo sono stati impiegati collanti a base vinilica, privi di formaldeide e quindi non dannosi per l’ambiente e l’uomo; il top è rifinito con olii naturali.
Il peso dell’intera struttura è di circa 6 tonnellate e per la sua realizzazione sono stati necessari quasi 50 giorni di lavoro.
Riva 1920 ha creato un’esperienza in cui immergersi a 360° gradi, dalla quale traspare tutta la sapienza legata alla tradizione della lavorazione del legno.
'La tavola, teatro del mondo” di Davide Rampello
Lì dove le terre s’incontrano, è in scena la condivisione.
La tavola è luogo antico di unità, coesione, scambio alla pari. Intorno alla mensa l’uomo ha goduto, gioito, ma soprattutto ha raccontato. Dal Simposio di Platone al Convivio di Dante, le storie che si sono tramandate dinanzi a un pasto sono quelle che hanno inventato e narrato il mondo.
Questa tavola è una Pangea, il supercontinente che duecento milioni di anni fa teneva unite le terre emerse (dal greco π?ν, tutto, e Γα?α, terra, ovvero “tutta la terra”). Il pregiato legno millenario con cui è fabbricata vuole essere metafora di unione di tutti i popoli intorno al tema universale del cibo.
Il rito del banchetto si fa, così, scenografia di un teatro di pace, dove la civiltà si ritrova unita davanti al susseguirsi ininterrotto delle pietanze del mondo che, come gli atti di un grande melodramma universale, si apprestano a narrare la storia di tutti noi.
“Da Milano a Tahiti in tram” di Michele De Lucchi
Si chiama tettonica delle placche. È la teoria per la quale tutte le terre emerse, cioè tutti i continenti, l'Africa, l'Europa, l'Asia, le Americhe, l'Australia e tutte le isolette del Pacifico, erano una unica grande isola in mezzo a un enorme unico oceano. Il super-continente si chiamava Pangea e il super-oceano Pantalassa ed era cosi alla fine del Paleozoico, circa 250 milioni di anni fa. Insomma, erano gli anni in cui si poteva andare da Milano a Tahiti in tram. Tempi passati chiaramente ma le prove geologiche lo hanno oramai definitivamente verificato. La Pangea iniziò a rompersi a partire dal Mesozoico; questo processo è ancora attivo e sicuramente per molti anni quel biglietto del tram rimarrà inutilizzato. La separazione e la deriva delle placche terrestri è all’origine dell’attuale configurazione dei continenti, dei bacini oceanici, delle società civili, delle civiltà e dei modi di pensare e interpretare realtà e irrealtà.
Il tavolo Pangea sarà la ricostruzione dall'aspetto del pianeta in quella felice epoca nella quale terre, oceani, uomini e natura erano una cosa unica. È fatto da tanti tavoli separati sagomati della forma originale dei presupposti continenti. I tavoli hanno tante gambe a testimonianza che tutto si muove e il nostro compito è semplicemente quello di stare in equilibrio.
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