23/03/2017 - Alla costante ricerca di linguaggi progettuali inediti, in grado di dare al vetro nuove modalità con cui esprimere tutta la sua forza ed eleganza, Tonelli design presenta all'edizione 2017 del Salone del Mobile sei nuove proposte realizzate da importanti esponenti del panorama internazionale del design: Uto Balmoral, Isao Hosoe Design e Lorenzo de Bartolomeis, Matteo Ragni, Karim Rashid, Giuseppe Maurizio Scutellà e Viola Tonucci.
Le novità sono esposte all'interno di un allestimento scenografico firmato dalla designer Cristina Celestino che, dopo aver disegnato per l'azienda nel 2016 la collezione Opalina, quest'anno è stata chiamata a progettare con il suo stile poetico e minimalista lo spazio della fiera, dando vita ad un ambiente sofisticato ed elegante.
SHOJI by Isao Hosoe Design e Lorenzo de Bartolomeis
Un raffinato elemento d'arredo pensato come guardaroba da ingresso o camera: Shoji è dotato di struttura in vetro, anta scorrevole a specchio, panca e cassetti scorrevoli in legno noce. La base si declina nella pratica versione con ruote o con piedi fissa.
Come anticipa il nome stesso, Shoji trae le sue origini dalla tradizione giapponese riferendosi alle porte scorrevoli che indicano relazione tra esterno e interno e che, essendo realizzate solitamente in legno e carta, permettono il passaggio di luce creando un gioco sensoriale di intravedere, sentire, odorare quello che accade all'interno.
OZMA by Viola Tonucci
Circolare e concentrico, Ozma è uno specchio a parete che riflette un bagliore dorato intorno al cerchio centrale, e cela elegantemente la propria capacità di mutare aspetto. La parte centrale, infatti, può essere estratta per diventare un centrotavola riflettente, il cui design essenziale ricorda il vassoio per l’acqua utilizzato in tempi antichi per leggere il futuro. L'elemento che resta agganciato a parete è specchiante ed argentato, e mostra al centro un piccolo anello che segna un punto, un vuoto che rivela un segreto: ad un attento osservatore non sfuggirà il messaggio riflesso. Ricongiungendo le due sezioni nella posizione iniziale, comparirà nuovamente la luce dorata tra le due parti.
Il nome “Ozma” è ispirato dal film “Il mago di Oz”, tratto a sua volta dal celebre romanzo di Frank Baum.
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