26/04/2017 - Le proposte 2017 di Moroso, risultato di un’indagine attenta sul mondo del contract e degli spazi pubblici, promuovono un nuovo concetto di hospitality. Non più pensati come monumenti algidi che reiterano lo stesso progetto in ogni loro sede, gli alberghi che prendono ispirazione dall’universo Moroso diventano luoghi smart e accoglienti, in cui gli ospiti si sentono un po’ a casa.
L’esposizione del Salone del Mobile 2017 ha presentato numerose possibili declinazioni di questa nuova idea di ospitalità, in un percorso che guida i visitatori alla scoperta delle nuove collezioni. Proponiamo un focus sulle collaborazioni di Moroso con il designer maltese Gordon Guillaumier, che si ispira alla gentilezza delle proporzioni femminili, e con il duo newyorkese Anne Timerman e Eugene Timerman, che piega tavoli e pouf come origami.
Gordon Guillaumier firma “Josephine”. Il divano, pensato anche nella versione vis-à-vis per il contract, nasce come richiamo a Joséphine Baker, personaggio emancipato e icona di provocazione negli anni ’30, conosciuta per la sua bellezza afroamericana, ma anche per la sua spiccata ironia e il suo trasformismo.
Nato dalla volontà di svincolarsi dalle linee spigolose e cubiche tipiche dei divani moderni, Josephine presenta forme arrotondate che danno vita ai braccioli e allo schienale, tre pezzi distinti che abbracciano la seduta come i petali la corolla di un fiore. Le gentili proporzioni sono ulteriormente alleggerite dalla seduta visibilmente sollevata da terra.
In riferimento al trasformismo di Joséphine Baker, Gordon Guillaumier propone anche una variante “vestita” con frangia applicata alla base, che trasforma il prodotto essenziale in un vero e proprio ibrido, adatta sia per un boutique hotel che un living domestico.
Una nuova collaborazione è quella sviluppata con Anne Timerman e Eugene Timerman, co-founder dello studio TM/R Design con sede a New York.
Il duo newyorkese firma la collezione di tavoli “Hannah-Kit”, work table e tea table, risultato della loro passione per le piegature: grazie ad alcune pieghe su lamiera metallica, le forme bidimesionali assumono tridimensionalità complesse e originali. “Abbiamo giocato con la carta – spiega Anne Timerman – piegando e rivisitando i contorni a ripetizione: esercizi geometrici che abbiamo poi trasferito al metallo”.
Progettati originariamente per lo store di Issey Miyake a New York, i supporti di ciascun tavolo consistono in un profilo tridimensionale ricavato dalla piegatura di un unico foglio di metallo. Il piano dei tavoli è invece disponibile nei materiali classici dei top quali il vetro e il legno, ma, il vetro è stampato in serigrafia con grafiche molto particolari e il legno è una variante della speciale collezione disegnata da Ettore Sottsass a metà degli anni ‘80 per ALPI. In particolare è stata scelta la variante cromatica arancio, in grado di accentuare il valore e la texture del legno naturale attraverso i segni marcati delle venature, evocando gli accostamenti inconsueti e irreverenti del linguaggio del maestro. Gli sgabelli sono realizzati in modo analogo, da un unico pezzo di tessuto, senza alcun genere di taglio.
Questo sito non utilizza cookie di profilazione ma solo cookie tecnici per funzionare correttamente e cookie di Analytics per raccogliere statistiche anonime sulla navigazione. Continuando la navigazione su questo sito si accetta la Cookie PolicyX non mostrare pi�