Agustina Bottoni
27/03/2020 - In questo momento di incertezza e di preoccupazione globale, l'imperativo è unico e solo: #restareacasa. Ma può questo 'tempo sospeso' diventare opportunità creativa in un momento dove è salvifico guardare oltre e immaginare il futuro del mondo dopo il Coronavirus?
Prosegue il ciclo di appuntamenti sulle riflessioni dei designer durante il lockdown. Fra natura, etica e bellezza, Agustina Bottoni ci racconta il suo personale punto di vista.
Agustina, come sta influendo questa situazione sulla tua vita e sul tuo lavoro?
Come tutti, sto sperimentando il rinvio o il rallentamento di molti progetti. Alcuni continuano, ma questa situazione sta sicuramente avendo un impatto sul modo in cui li affrontiamo. Per il resto mi ritengo fortunata perchè sono al sicuro, così come le persone a me care. Per gestire l'incombente incertezza futura cerco di vivere al meglio il presente, riflettendo su cosa si può imparare di questa situazione difficile.
Come hai organizzato il tuo spazio di lavoro?
Mi prendo cura del mio studio a casa affinchè sia un posto piacevole dove permanere a lungo. Apro tende e finestre per far entrare aria fresca e l'esuberante luce primaverile. È una cosa che apprezzo tantissimo mentre lavoro. Ho anche trasferito diverse piante da altre parti della casa nel mio spazio di lavoro così da aver sempre vicina la bellezza della natura. Sto cercando di essere il più possibile ordinata con tutti i dispositivi, quaderni ed oggetti che mi circondano. È utile per non distrarmi.
Può questo “tempo sospeso' diventare un’opportunità nel mondo del design e della progettazione? Se si, in che modo?
Questo momento è un'opportunità per riflettere. L'impatto economico di questa situazione si fa sentire in tutto il mondo. Da un punto di vista culturale, abbiamo diverse opzioni. Da una parte vivere in un mondo completamente digitalizzato e igienizzato, controllato ed isolato, dall'altra potremmo riscoprire ciò che conta davvero, creare vincoli legittimamente solidali, eliminare il consumo eccessivo e la superficialità che hanno ingombrato le nostre menti e distrutto il nostro ambiente.
Ci sono nuovi progetti che stanno nascendo in questo particolare momento?
Ci sono diversi momenti dedicati alla creatività nel suo stato più puro. Sto andando avanti con alcuni piccoli progetti improvvisati che non hanno necessariamente uno scopo utilitaristico. Ricerche nel mondo dell'arte, illustrazioni e creazione di sculture cinetiche usando alcuni materiali 'di scarto' di altri progetti.
Cosa fai quando non lavori?
Rimango in contatto con amici e familiari attraverso videochiamate. Questa situazione ci rende tutti vulnerabili, necessariamente separati ma comunque vicini. Cerco di fare esercizio, sto imparando a ballare e a meditare. Mi applico anche nella cucina: mi prendo cura della mia salute ed allo stesso tempo penso all'impatto ambientale. Il mio impegno per il veganismo oggi è più che mai rafforzato.
Hai dei suggerimenti da dare a colleghi e non?
Ognuno di noi conosce i propri mezzi per superare questi tempi. Penso che per adesso questa pandemia ci obblighi a focalizzarci nella cosa più essenziale: sopravvivere. Non è il momento di spingere o forzare la ricerca del nostro vecchio stile di vita. Quando sarà tutto finito finalmente riabbracceremo il mondo esterno. Sarebbe bello se ognuno di noi potesse lasciarsi alle spalle pratiche dannose e impegnarsi invece su altri obiettivi: invenzione, onestà e bellezza.
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