Francesco Meda © Filippo Avandero
31/03/2020 - In questo momento di incertezza, l'imperativo è unico e solo: #restareacasa. Così, tutti confinati nelle nostre mura domestiche ci stiamo abituando ad una nuova routine di vita casalinga e lavorativa, dove il tempo è dilatato e la pazienza l'unica virtù. Ma può questo 'tempo sospeso' diventare opportunità creativa in un momento dove è salvifico guardare oltre questo tunnel buio, immaginando il futuro del mondo dopo il Coronavirus?
Prosegue il ciclo di appuntamenti sulle riflessioni dei designer durante il lockdown. Questa volta a parlarne con la redazione è Francesco Meda, che ci racconta come sta vivendo personalmente il lockdown.
Francesco, come sta influendo questa situazione sulla tua vita e sul tuo lavoro?
Sono da diciassette giorni in Toscana, ero già qui il weekend del 6 Marzo, inizio della quarantena e della chiusura della Lombardia. Ho deciso di rimanere qui con mia figlia Palma di 2 anni, immersi nella natura. Una quarantena insolita e fortunata.
Questo momento tragico ha avuto un forte impatto sul mio lavoro. Mi hanno cancellato progetti importanti come un’installazione che avrei dovuto curare all’interno dei negozi Salvatore Ferragamo a Milano durante la Design Week o ancora altri progetti che sarebbero stati presentati al Fuorisalone. Ho inoltre tanti progetti con le aziende, ovviamente da ripensare nei tempi e nelle modalità.
Come hai organizzato il tuo spazio di lavoro?
Lo spazio di lavoro è cambiato drasticamente perché, non andando più in studio e non avendo la possibilità di disegnare al computer, mi limito a fare video call con clienti per definire lo sviluppo di progetti che sono in fase di chiusura.
Può questo “tempo sospeso' diventare un’opportunità nel mondo del design e della progettazione? Se si, in che modo?
Penso che in questo momento tragico ci sia la possibilità di ripensare a prodotti che possano rispondere a risolvere problemi nell’immediato. Sono sempre stato interessato alle nuove tecnologie e apprezzo il contributo di diversi designer che sperimentano attraverso la stampa 3D e cercano di fornire pezzi mancanti a macchinari come respiratori per la terapia intensiva.
Ci sono nuovi progetti che stanno nascendo in questo particolare momento?
I progetti che stanno nascendo sono la risposta a una necessità. In questo momento abbiamo bisogno di mascherine, occhiali o guanti per non diffondere o essere contagiati. in questo campo ci sono numerose possibilità di migliorare e essere efficienti in scala globale.
Cosa fai quando non lavori?
Quando non lavoro cerco di distrarmi e mi immergo in lavori nella natura: tagliare campi, erbacce o curare l’orto.
|