10/06/2020 - Essenziale nell’aspetto, concettuale per come esprime la sua idea di luce, un oggetto ad alto contenuto poetico e tecnologico, a metà strada tra cuore e ragione. La lampada Ascent firmata da Daniael Rybakken per Luceplan.
Il gesto
La novità fondamentale risiede nel gesto inedito con cui la si accende, si regola la sua intensità di luce e la si spegne. Si tratta di un movimento verticale, molto diverso dal tipico modo con cui si dimmera la luce. Si fa scorrere il piccolo paralume lungo lo stelo sottile con un movimento fluido e continuo, dall’alto verso il basso e viceversa. Un gesto inusuale che, nella sua semplicità, nasconde in realtà un processo complesso di ideazione e realizzazione.
La tecnologia
Intimista e concettuale Ascent esprime numerosi gradi di intensità luminosa, attraverso una dimmerizzazione molto puntuale, collocata sullo stelo. Quest’ultimo è dotato di un circuito elettronico che trasmette degli imput al microprocessore che interpreta il cambio di stato della lampada emettendo, di conseguenza, diversi gradi di luce. Risultato: un oggetto magico per l’innovazione del gesto e l’immediatezza del risultato illuminotecnico che raggiunge.
L'aspetto
Ascent ridefinisce, invertendo le proporzioni tra paralume e corpo,gli archetipi della lampada da tavolo. Il primo è una calotta in alluminio con una finitura verniciata dal tocco morbido. Il secondo, esile, ma ben saldo, è in termoplastico da estrusione e lascia intravede il circuito elettronico. Ascent è disponibile in due versioni, con perno fisso da tavolo e con base.
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