Photography by Christian Klotz - Architecture & Interior Design by Riccardo Stein
01/09/2020 - Le superfici bioattive Laminam rivestono Hotel Nodo, il nuovo edificio del Sud America che combatte attivamente l'inquinamento. L'idea dell’architetto cileno Riccardo Stein era quella di costruire un hotel che non solo riproducesse iconograficamente (e quindi paesaggisticamente) un bosco all’interno della città ma anche che, proprio come un bosco, ne purificasse l’aria – una sorta di organismo vivente artificiale.
“Il Cile – spiega Stein - viene presentato all'estero come un paese di paesaggi. L’hotel Nodo cerca di rievocare iconograficamente quella tipicità paesaggistica come elemento di differenziazione, soddisfacendo così la ricerca di esperienze nuove e uniche di coloro che dimorano temporaneamente in un hotel. Nello stesso tempo l’albergo è stato costruito con l’intenzione di riprodurre il naturale con l'artificiale non solo esteticamente: l’obiettivo era infatti quello di realizzare una struttura che potesse essere associata all’idea di organismo vivente.”“La lettura del naturale – precisa Stein - è concepita esteticamente e iconograficamente con una base di pietra su cui cresce un corpo in verticale in legno con un ordine regolare-irregolare come fosse una foresta”. Ma coerentemente con le premesse ideali del progetto, per realizzare la base usa il calcestruzzo e per costruire la struttura verticale sviluppa un sistema di pilastri, travi e solette in cemento armato che consentono “la massima flessibilità d'uso, auspicabile oggi negli edifici con finalità multifunzionali”.
Le facciate sono ricoperte di lastre ceramiche bioattive Laminam. Una scelta che Stein spiega così: “Stavamo cercando delle superfici che ricordassero il legno, i tronchi di una foresta in particolare, per rappresentare l’elemento naturale. Ma nello stesso tempo dovevano contribuire ad abbattere l’inquinamento agendo come uno spazio verde reale, cioè purificando l'aria come fanno gli alberi. Tenendo presente tutto ciò, ci siamo resi conto che le superfici Laminam soddisfacevano il duplice scopo dell'immagine e della funzione.”
Le facciate, elementi iconici dell’edificio, sono ricoperte di 2.300 mq di lastre Laminam dallo spessore di 3 mm trattate con tecnologia bioattiva che, grazie alla luce solare, si comportano proprio come un organismo vivente vegetale consentendo di purificare tanta aria in un anno quanto una foresta di 1,5 ettari. Le superfici hanno anche la capacità di auto-pulirsi con l’acqua piovana, limitando così drasticamente gli interventi di pulizia e manutenzione, garantendo un sensibile risparmio in termini economici e il mantenimento delle qualità e dell’aspetto del manufatto architettonico nel corso del tempo.
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