Nuvolato Architop® Ideal Work® per la Chiesa di San Giacomo Apostolo a Ferrara
Progettata dallo studio di Architettura Benedetta Tagliabue-EMBT, la realizzazione si ispira al tema della capanna. La pavimentazione in calcestruzzo dona continuità agli spazi
30/06/2022 - Nuvolato Architop® Ideal Work® è stato scelto per la Chiesa di San Giacomo Apostolo a Ferrara, una realizzazione monumentale progettata dallo studio di Architettura Benedetta Tagliabue-EMBT. Una chiesa contemporanea, ricca di forza e simbolismi, in cui la soluzione Ideal Work® si inserisce donando continuità e armonizzando ogni elemento con l’altro.
Il progetto è stato commissionato dall’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio con l’obiettivo di promuovere il quartiere periferico di Arginone e mettere a disposizione della comunità, sia ecclesiastica sia laica, un’area che incentivi la socializzazione, l’educazione e l’interazione al suo interno: ecco come è nato il complesso parrocchiale di San Giacomo Apostolo a Ferrara. Lo studio di Architettura Benedetta Tagliabue – EMBT, che ha curato il progetto, ha avuto l’opportunità di tradurre e declinare tutti gli elementi dell’Istituzione in una cultura architettonica contemporanea costruendo una chiesa iconica, ricca di forza, di simbolismi, sorprendente e familiare allo stesso tempo.
Ben 710 mq di chiesa, 873mq di edificio parrocchiale e uno spazio verde di 600 mq compongono San Giacomo Apostolo, un complesso che fa della naturalità e del legame con l’ambiente i propri tratti distintivi. Dall’esterno, appare come un edificio dalle forme organiche, che rimanda all’idea del riparo e al suo archetipo per eccellenza, la capanna. Tutto grazie alla copertura, che sembra così leggera, sospesa, grazie alla sua forma ondulata ispirata alle forme aeree e monumentali di una mongolfiera: un’ispirazione giunta per un caso fortuito, poiché gli architetti si trovavano a Ferrara per i sopralluoghi proprio durante il Ferrara Baloon Festival e hanno avuto così modo di vedere il cielo della città costellato di colorate mongolfiere.
Per caratterizzare le diverse aree del progetto, i materiali e i sistemi costruttivi sono stati sapientemente combinati: le facciate esterne giocano con intonaci e mattoni a vista realizzati su misura, disposti con un disegno a tre punte che rimanda al Palazzo dei Diamanti di Ferrara; anche il legno è molto presente: dal tetto ai mobili e ai serramenti, che disegnano le forme degli alberi, e nel portone che conduce al tempio.
All’interno si cambia scena: varcata la soglia dell’imponente porta lignea, gli spazi appaiono spogli, quasi freddi, e tutti gli occhi sono puntati verso l’altare. Non più i caldi mattoni delle facciate esterne, ma blocchi di calcestruzzo grezzo sui quali si intravedono ancora le tracce lasciate dalle casseformi, a rimando delle opere di Le Corbusier e di Tadao Ando. Questa apparente freddezza è smorzata dagli arredi in legno lamellare di diverse essenze e con forme sinuose che materializzano forme semplici, organiche e al tempo stesso scultoree.
Attorno all’altare, costruito in pietra bianca di Trani lasciata senza quasi nessuna lavorazione, si dispongono gli altri ambienti, quello per i fedeli, il battistero e la cappella feriale. In alto, a ritmare la copertura, vi è una trama lignea, che, come raggi di diversa lunghezza, lascia passare la luce proveniente dal grande lucernario centrale, creando effetti diversi a seconda del momento del giorno. In sospensione anche una croce in travi lignee recuperate dall’antico palazzo comunale di Ferrara, appositamente non restaurate per trasmettere tutto il simbolismo primordiale attraverso questo materiale antico e umile. Sulle pareti, domina invece il corpus di iconografie realizzate da Enzo Cucchi: con il supporto di Don Roberto Tagliaferri, l’artista ha realizzato grandi croci in pietra serena, a cui sono stati accostati dei frammenti neri di ceramica con bassorilievi che raccontano i momenti del Nuovo e Vecchio testamento.
Infine, la pala d’altare: alla grande croce di pietra che sembra emergere dalla parete di cemento, sono stati disposti intorno pezzi di ceramica colorata a memoria della croce gemmata, le cui gemme simboleggiavano stelle, pianeti, santi angeli e figure sacre.
Per la pavimentazione serviva una soluzione esteticamente contemporanea, in grado di uniformare e armonizzarsi nel contesto interno, ed al contempo molto resistente e durevole nel tempo: è stato così scelto Nuvolato Architop® Ideal Work®, la superficie continua che in pochi millimetri (3-4mm) consente di superare i limiti di spessore e di peso del calcestruzzo tradizionale (elicotterato) di cui mantiene bellezza e robustezza, ma in un contesto di cura del dettaglio e di alto valore estetico e cromatico. Ideale per caratterizzare spazi pubblici, commerciali e museali, per la Chiesa di San Giacomo Apostolo a Ferrara è stato utilizzato in una colorazione naturale che ben riflettesse la luce e contribuisse a rendere luminosi gli spazi.
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