Ron Gilad mette in scena un nuovo allestimento permanente che racconta l’identità e i valori aziendali del Gruppo, in un dialogo tra autori e oggetti di epoche diverse
25/03/2024 - Un viaggio in 90 anni di storia con il nuovo allestimento permanente al Museo Molteni, a Giussano. “FROM THE COLLECTION / in dialogue” è il titolo del percorso, curato del designer Ron Gilad, che, tra arredi della collezione, documenti e materiali d’archivio, rivela e racconta le icone di Molteni&C, UniFor e Citterio. Nato nel 2015, per celebrare gli 80 anni del Gruppo Molteni, il museo mette in scena un dialogo tra autori e oggetti di epoche diverse dedicato alla storia e all'identità dell'impresa.
Il museo, nato con la curatela di Jasper Moerrison, nel 2021 viene trasferito nello spazio espositivo Glass Cube, nel parco del Molteni Compound, e riprogettato integralmente da Ron Gilad.
Nel nuovo allestimento, vite straordinarie di uomini e donne che hanno inventato, prodotto, costruito oggetti, lavoro e relazioni sociali sono raccontate attaverso accostamenti di forme e simmetrie, colori e finiture, svelando corrispondenze nascoste e assonanze in ambienti raccolti e domestici, simili a una casa da vivere ogni giorno.
Una selezione di 50 prototipi e prodotti racconta di ricerche, attitudini e poetiche variazioni sul tema, compiute dai vari progettisti che, nel corso della storia, hanno collaborato con le aziende del Gruppo.
Arredi quasi smaterializzati – Less, LessLess e Graduate, disegnati da Jean Nouvel – mostrano quella magnifica ossessione dell’architetto per le forme pure e monolitiche.
Con Gio Ponti e il tema della leggerezza e della seduta le riedizioni si accostano le une alle altre, mostrando l’evoluzione di pensiero e di progetto. Dall’accostamento delle poltrone D.153.1, D.156.3 e D.150.5 e delle D.154.2 e D.151.4, emerge la costante ricerca di una relazione tra corpo e seduta. L’utilizzo di tessuti neri per le parti imbottite consente di soffermarsi sul progetto delle strutture, nella loro unicità.
Nel percorso, si incontrano i “mobili o architetture” di Aldo Rossi, pensati perché rimanessero fuori dal tempo e “non costruiti per la moda” – la Cabina dell’Elba, il Carteggio, la sedia Milano, la poltrona Parigi. Nei pezzi di Rossi emerge il senso poetico dell’architetto, capace di attingere alla memoria personale e collettiva.
Non solo dialoghi “interni” ma anche “esterni”. Il cassettone disegnato da Werner Blaser per la Mostra della Selettiva di Cantù del 1955 rivela, in questo allestimento, un’intima assonanza con la serie 4D, disegnata poco più di dieci anni dopo da Angelo Mangiarotti. Il dettaglio, come elemento compositivo essenziale e prezioso, estetico ma al contempo funzionale, si ritrova in entrambi gli oggetti: un disegno efficace che moltiplica la sua complessità nell’accostamento dei moduli.
La leggerezza di Graduate si contrappone alla matericità di Piroscafo: mentre Jean Nouvel concretizza l’idea di una libreria che pare fatta di aria, Luca Meda e Aldo Rossi immaginano un transatlantico capace di racchiudere e trasportare oggetti e memorie.
All’ufficio open space funzionale e modulare, delimitato dalla parete a tutta altezza RP, disegnata nel 2004 da Renzo Piano per UniFor per la sede del Sole 24 Ore, e organizzato attraverso il sistema Modulo 3 di Bob Noorda e Franco Mirenzi, si accosta Secretello disegnato da Michele De Lucchi, uno scrittoio intimo, raccolto, privato ma al contempo pubblico.
Il nuovo allestimento permanente al museo Molteni mette in dialogo epoche e personalità: un confronto continuo che si apre ai visitatori coinvolgendoli nella ricerca di nuove relazioni sottese all’armonia complessiva degli spazi.
Cuore del museo è una timeline che ripercorre la storia del Gruppo dal 1934 ad oggi. La storia di un’industria italiana, fondata da Angelo e Giuseppina Molteni, che si sviluppa dagli anni ’50 con la collaborazione di architetti e designer italiani e internazionali.
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